Reggio Emilia, studente scopre un nuovo insetto in Italia. "Avrà il mio nome"

Michele Violi, classe 1998, ha trovato nel Reggiano e classificato una specie di coleotteri mai vista prima

Michele Violi, 20 anni, studente universitario

Michele Violi, 20 anni, studente universitario

Montecchio (Reggio Emilia), 24 marzo 2018 - Da piccolo, alle partite di calcio, preferiva le escursioni sulle dolci colline emiliane, incuriosito da nuovi organismi viventi e dalla magia della natura. Al frastuono delle discoteche e ai centri commerciali, prediligeva lunghe camminate tra i boschi e le valli. «Tutto merito dei miei genitori che mi hanno tramandato la curiosità per tutte le forme viventi». Chi parla, è Michele Violi, classe 1998, studente universitario presso la facoltà di Scienze e Tecnologie Agrarie, di Modena e Reggio Emilia. 

I 'Lathrobium violii' sono lunghi 20 centimetri
I 'Lathrobium violii' sono lunghi 20 centimetri

Nonostante la giovane età, il suo nome è già entrato di diritto nella storia. La sua passione per l’entomologia, lo ha condotto a scoprire una specie d’insetto, rarissimo, mai classificato prima e subito denominato dalla crème dei ricercatori con il suo cognome, il 'Lathrobium violii', come si legge nella rivista Giornale Italiano di Entomologia.    Nel suo piccolo studio di Montecchio, a poche centinaia di metri dalla villa di Orietta Berti, la sua compaesana più celebre, un tripudio di scatole ‘entomologiche’ di legno contenenti insetti di tutte le specie, veri e propri trofei, nonché oggetto di ricerca, da esibire con orgoglio. L’esemplare d’insetto, mai avvistato prima, proviene da Vetto d’Enza, Valle Tassaro.

«Avevo messo delle piccole trappole, con un’esca di carne e pesce, poste poi sotto il terreno a una profondità di venti centimetri. Già, perché questi insetti endogei vivono sotto terra. Le ho lasciate lì alcuni mesi. Tornato sul posto, ho notato due esemplari , un maschio e una femmina. Avevo capito che si trattava di esemplari nuovi. Li ho raccolti e li ho inviati a Paolo Magrini e Arnaldo Bordoni (Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, Sezione di Zoologia La Specola, ndr) luminari in materia e la mia tesi è stata confermata». 

Gli si illuminano gli occhi quando descrive con dovizia di particolari la sua scoperta. «L’insetto, lungo otto millimetri, appartiene alla famiglia di coleotteri degli Staphylinidae, caratterizzati dalle elitre, le ali coriacee di protezione che non raggiungono l’apice dell’addome ma lo lasciano in gran parte scoperto – spiega –. Il maschio è rimasto come ‘olotipo’ a Firenze, mentre la femmina mi verrà restituita ad aprile».

Possibile che per il giovane reggiano, questa passione si trasformi in una professione? «Vorrei che rimanesse un hobby. Inoltre, in Italia, l’attenzione per le scienze naturali, non è tanto sostenuta. Forse, perché considerata poco remunerativa. Continuerò, comunque a fare le mie ricerche. Con grande entusiasmo», assicura.