Nuvole nere per la metalmeccanica reggiana Calano ordine e produzione per molte aziende

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Incertezza e poca stabilità.

È questo il quadro che emerge dal quadro congiunturale trimestrale presentato dal Gruppo Metalmeccanico di Unindustria che rappresenta oltre 400 aziende per un totale di circa 27.000 addetti. Da luglio a settembre l’attività produttiva delle imprese metalmeccaniche reggiane è peggiorata malgrado i volumi di produzione hanno evidenziato una sostanziale stabilità (+0,4%) nel confronto con il 2021. Nei primi nove mesi del 2022 le esportazioni sono aumentate in media del 15,7% mentre le importazioni sono cresciute del 36,1%. Male il portafoglio ordini in forte peggioramento: sono, infatti, pari al 53,8% le imprese che prevedono una contrazione degli ordini a fronte del 15,4% che avrà un aumento. Le previsioni produttive parlano di un calo per il 38,5% delle aziende a fronte di un 19,2% che, al contrario, prevede aumenti.

"Viviamo una fase di eccezionale incertezza. Sono necessarie riforme strutturali per ridurre la dipendenza energetica dall’estero, tagliare il cuneo fiscale, gestire transizione ecologica e politiche attive del lavoro" dice Alberto Rocchi (foto), presidente del gruppo Meccatronico di Unindustria.