Reggio Emilia, dal cantiere dell’obelisco spuntano i resti di un quartiere del 1700

L’architetto Oliva: "Tutto previsto, si va avanti"

Piazzale Gioberti

Piazzale Gioberti

Reggio Emilia, 15 novembre 2018 - Un quartiere del 1700 torna alla luce dopo secoli. Le transenne che delimitano il cantiere in piazza Gioberti accolgono gli sguardi di passanti curiosi, intenti a capire cosa sia stato ritrovato. L’architetto Andrea Oliva, responsabile dei lavori, rassicura: «Era tutto previsto nel progetto».

Sul lato più vicino a corso Garibaldi, a una profondità inferiore al metro, riaffiora quello che sembra un piccolo gradino, discendente in direzione obelisco. Poco distante, e qui anche l’odore non tradisce, un vecchio canale fognario costruito in mattoni.

«Dove stiamo lavorando ora, nel 1700 c’era un quartiere denominato ‘del Guasco’, quello che poi ha dato il nome alla via. Erano case che la Beata Vergine della Ghiara aveva fatto costruire per la popolazione più povera», spiega Oliva 

«Tale ritrovamento – ribadisce – era previsto nel progetto, così com’era previsto l’intervento di un archeologo, incaricato di valutare il valore storico dei repe rti ed assistere negli scavi».

Già da tre giorni, infatti, sono iniziati i lavori di scavi assistiti. Per quanto riguarda il canale fognario, una struttura funzionale e costruita in mattoni, sottostante da secoli a una parte della città dove transitano numerosi automezzi ogni giorno, la preoccupazione è che possa cedere.

«È già ceduta in un punto, e questo ha compromesso lo scorrimento dell’acqua. I lavori prevedono l’inserimento di tubi, che permetteranno all’acqua di fluire, e che saranno cementati attorno per aumentare la stabilità», spiega Oliva.

La presenza di tale fognatura era già nota prima di iniziare i lavori, mentre invece il ‘gradino’ di cui sopra è «una slitta verso la fognatura stessa – continua Oliva –, un elemento previsto ma non noto, nel senso che non si poteva conoscere l’esatta posizione. Parte del manufatto andrà distrutta, e in parte sarà ricoperta».

L’architetto garantisce sul fatto che i lavori proseguiranno senza sospensioni, e che anzi non si siano mai fermati.

«Negli ultimi giorni si è solo scavato più lentamente nella zona che interessa i manufatti, com’è normale che sia, ma i lavori sono continuati normalmente in altri punti del cantiere. Sono state mandate avanti insieme le due attività, che ovviamente hanno tempi di svolgimento diversi».

Gli scavi assistiti continuerrano probabilmente «per altri tre giorni, forse quattro», tranquillizza Oliva.

I commercianti sul lato ovest della piazza, in effetti, fremono per avere più spazio e visibilità, fattori entrambi compromessi ora come ora dalla presenza del cantiere. «Prima delle feste natalizie – precisa l’architetto – è prevista una sosta e una riduzione del cantiere sul lato interessato. Più avanti, i lavori si sposteranno simmetricamente sull’altro lato della piazza, lasciando totalmente libera la parte che ora è occupata».

Da un quartiere che vive oggi, a uno rimasto sepolto per secoli, si tratta sempre di dare tempo al tempo.