"Oggi si sceglie tra la chiusura o danni ingenti"

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Roberta

Anceschi*

Diverse nostre aziende associate ci segnalano l’impossibilità di proseguire l’attività senza creare, al contempo, danni ingenti ai propri bilanci.

Molti settori stanno inoltre prolungano la fermata estiva, altri rimandano la produzione all’inizio del 2023 perché non riescono a sostenere questi costi energetici, mentre le richieste di ammortizzatori sociali sono destinate ad aumentare in modo significativo.

Il clima di tensione con la Russia e la situazione climatica di questa estate, caratterizzata da una forte siccità, hanno contribuito ad aumentare le giustificazioni per speculazioni e aumenti senza controllo. Il gruppo di acquisto Renergy, che promuoviamo come Associazione, lavora per ottenere condizioni economiche migliorative, ma da quando il mercato propone prezzi giudicati insostenibili, si trova ad affrontare una missione al limite dell’impossibile.

Con i livelli di efficienza raggiunti dal nostro sistema produttivo, eventuali azioni di miglioramento produrrebbero solo un impercettibile risparmio. Il mercato libero dell’energia è nei fatti sospeso, i fornitori si sono ritirati, spaventati dagli enormi rischi finanziari insiti nelle attuali forniture e si sta andando verso un inevitabile ritorno, speriamo temporaneo, ai prezzi amministrati.

Infine, con l’avvicinarsi della stagione fredda, c’è il fortissimo rischio di razionamento.

Il Governo sta mettendo mano a un piano di interventi, che ci auguriamo siano immediati, come la proroga e forse il potenziamento del credito di imposta e la messa a disposizione delle imprese di una quota significativa di energia rinnovabile che il Gestore dei Servizi Energetici immette sul mercato.

Tutte misure che sono imprescindibili per attenuare gli enormi costi che le aziende dovranno affrontare nei prossimi mesi.

*presidente

Unindustria Reggio