CronacaReggio Emilia, cadavere nel pozzo: cosa hanno detto gli indagati

Reggio Emilia, cadavere nel pozzo: cosa hanno detto gli indagati

Sono stati scarcerati il genero, la figlia e la moglie di Giuseppe Pedrazzini. "C'è molto altro sotto e lo verrete a sapere". Il giallo del rogito

Morto nel pozzo a Toano: scarcerati i tre indagati, per loro obbligo di dimora

Morto nel pozzo a Toano: scarcerati i tre indagati, per loro obbligo di dimora

Reggio Emilia, 16 maggio 2022 - "Mia suocera doveva fare un rogito da 50mila euro per una casa. Evidentemente a qualcuno non andava bene...". Lo ha detto uscendo dal carcere - dopo che il gip lo ha rimesso in libertà non convalidando il fermo - Riccardo Guida, accusato di omicidio per la morte di Giuseppe Pedrazzini, il 77enne trovato senza vita in un pozzo vicino all'abitazione di famiglia a Cerrè Marabino di Toano, in provincia di Reggio Emilia.

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"C'è molto altro sotto e lo verrete a sapere", ha aggiunto Silvia, figlia della vittima, indagata anch'essa in concorso, mentre usciva dalla casa circondariale La Pulce. Con loro anche l'altra indagata, la moglie di Giuseppe, Marta Ghilardini, rimasta però in silenzio davanti ai cronisti.

Sulla morte di Giuseppe e sulla mancata denuncia della scomparsa, Riccardo e Silvia hanno risposto così: "Non ne vogliamo parlare, chiedete al nostro avvocato". I tre sono stati sottoposti comunque all'obbligo di dimora con obbligo di firma in caserma (i due coniugi andranno a Taranto dove hanno una casa, mentre la moglie Marta in un'altra sua abitazione nel Comune di Toano) come misura cautelare in attesa del processo.

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