Omicidio Reggio Emilia, gli volevano dare 'solo' una lezione

Morto per un posto di lavoro. I fratelli indiani sono alla Pulce in attesa dell’udienza di convalida. L’ipotesi è preterintenzionale

Omicidio nel Reggiano: 38enne morto per un posto di lavoro

Omicidio nel Reggiano: 38enne morto per un posto di lavoro

Reggio Emilia, 9 febbraio 2022 - Si trovano formalmente in stato di arresto dalla notte scorsa, quella tra lunedì e martedì. Paranjit e Charanjit Singh, fratelli, rispettivamente, di 41 e 42 anni, di nazionalità indiana, e residenti a Suzzara, in provincia di Mantova, sono gli unici sospettati di essere gli autori dell’omicidio di Ranjeet Bains, 38 anni, nativo di Nial in India con passaporto italiano e residente a Motteggiana, sempre nel Mantovano.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio che coordina le indagini portate avanti dai carabinieri della compagnia di Guastalla, unitamente al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio, nella persona del sostituto procuratore Giacomo Forte, sta procedendo per l’ipotesi di reato di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi.

I contorni di quanto avvenuto intorno alle 16 di lunedì pomeriggio, all’interno dei locali della fabbrica ‘Quattro B Srl’, di via Nazionale 285 a Codisotto di Luzzara, sono sostanzialmente quelli emersi nell’immediatezza del tragico evento in cui è morto Niku (il soprannome con cui lo conoscevano tutti, nel Reggiano e nel Mantovano). Una lite, che si trasforma in alterco, che tracima in una vera e propria aggressione. Calci e pugni e probabilmente anche l’utilizzo di una pala di metallo, per ‘completare l’opera’. Che, secondo quanto emerge dai primi interrogatori raccolti sul posto e dei due fermati (anche se il loro italiano è fortemente stentato), non doveva finire in quel modo.

I fratelli evidentemente volevano solo dare ‘una lezione’ a Niku, per spingerlo, come affiorato alla Quattro B nell’immediatezza dell’omicidio, ad abbandonare quel posto di lavoro che occupava da più di dieci anni a favore di un loro parente (i due erano assunti con un contratto di lavoro da appena due mesi, e all’interno della fabbrica, lavoravano altri loro parenti).

Dopo l’aggressione i due sono stati immediatamente separati dagli altri colleghi intervenuti a dividerli e portati in due posti diversi della fabbrica. Il loro l’atteggiamento sarebbe mutato mentre le condizioni di Bains si aggravavano improvvisamente fino a morire all’interno dell’ambulanza chiamata per prestare soccorso al ferito – che presentava delle tumefazioni al volto e un occhio gonfio, ma era ancora cosciente subito dopo l’aggressione -. "Si sono ammutoliti improvvisamente", pare abbiano raccontato i testimoni, dopo che i paramedici avevano trasportato Ranjeet sull’ambulanza, situata nel parcheggio antistante la fabbrica. L’idea della preterintenzionalità nasce proprio da questo aspetto. Il cambio di atteggiamento e di ‘umore’ dei due aggressori. Non l’intenzione di ucciderlo, ma quella di ’indirizzarlo’ alle dimissioni.

Risulta al vaglio se fettivamente nella colluttazione siano stati utilizzati anche dei dischetti di ferro che i carabinieri hanno ritrovato nelle vicinanze del luogo dove si è verificato il violento alterco. Era presente una pala di metallo. Alcuni testimoni hanno raccontato che i fratelli Singh abbiano usato anche quella. I carabinieri l’hanno posta sotto sequestro (convalidata con decreto da parte del Pm, Forte) e su questa si svolgeranno gli opportuni accertamenti scientifici per appurare la presenza di qualche elemento che la associ alla scena del crimine. Il corpo di Ranjeet si trova al cimitero di Coviolo .

Da lunedì notte i due indagati si trovano in carcere alla Pulce. Paranjit Singh è difeso d’ufficio dall’avvocato Annalisa Guano; mentre il fratello Charanjit è rappresentato dagli avvocati Caterina Caldarola e Jenny Loforese. Al momento sono in stato di isolamento per le normative anti Covid, il secondo in attesa di tampone (almeno a ieri nella tarda mattinata).

L’avvocato Guano ha avuto una brevissima interlocuzione con il suo assistito: "E’ tranquillo per come possa definirsi tale una persona in un contesto simile" le poche parole del legale. Mentre, per l’altro fratello, i difensori stanno ancora aspettando di potergli parlare. Al momento non è ancora stata fissata la data per la convalida dell’arresto. Tuttavia, la Procura della Repubblica ha nominato il consulente tecnico di parte che prenderà parte, con tutta probabilità, all’autopsia che è fissato per giovedì.