CronacaOmicidio Reggio Emilia, in un audio l’ultima ora di vita di Cecilia

Omicidio Reggio Emilia, in un audio l’ultima ora di vita di Cecilia

Il suo killer l’aveva registrata per conservare la sua voce, "perché sarebbe stata l’ultima volta che ci saremmo rivisti"

Nel riquadro, Huana Cecilia Hazana Loayza uccisa a Reggio Emilia

Nel riquadro, Huana Cecilia Hazana Loayza uccisa a Reggio Emilia

Reggio Emilia, 26 novembre 2021 - Lei non c’è più, ma restano i suoi ultimi 53 minuti di vita: sono immortalati in un audio registrato col cellulare da colui che l’ha uccisa. Mirko Genco, 24 anni, in custodia cautelare in carcere per l’omicidio della ex fidanzata Huana Cecilia Hazana Loayza, ha registrato il momento da quando l’ha raggiunta nel locale in centro a Reggio, dove lei si trovava con alcuni amici, fino alle 3.05: il file copre il percorso che lui ha fatto con la ragazza 34enne verso la casa di lei e anche i momenti in cui la giovane avrebbe subìto, secondo quanto ipotizza la Procura, violenza sessuale.

Il killer ha registrato la fine di Cecilia. Un’ora di parole. "Volevo la sua voce"

Lui sostiene di aver avuto "un rapporto con il consenso di lei": ma, secondo il pm titolare dell’indagine Maria Rita Pantani, il 24enne avrebbe approfittato dell’ubriachezza della ragazza, stesa a terra, dunque non in condizioni di scegliere consapevolmente. La registrazione termina prima che lui salga nella casa della giovane, in via Melato, per prendere il coltello con cui poco dopo è ridisceso, per poi sgozzare la ex fidanzata nel parco di via Patti. Secondo quanto trapela, dall’audio emergerebbero diverse conferme sull’ipotesi accusatoria, che riguardano anche l’abuso sessuale.  

Durante la prima confessione agli inquirenti, il giovane ha giustificato l’audio come un’idea ‘romantica’: "Volevo conservare per ricordo la voce della giovane, perché sarebbe stato l’ultimo giorno in cui l’avrei vista: sua madre non voleva che ci incontrassimo". Emerge anche da qui l’idea della personalità di Genco, "dagli impulsi così contrastanti e imprevedibili", descritta dal gip Silvia Guareschi nell’ordinanza con cui ha disposto la custodia cautelare in carcere: lui oscillava "dal desiderio di legarsi alla vita della ragazza, mediante il concepimento di un bambino, alla contestuale decisione di eliminarla per sempre".

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Genco definitiva Huana Cecilia "la donna della sua vita": ma il gip, nel delineare l’assoluta necessità del carcere in attesa del processo, rimarca "la lucidità dell’azione omicidiaria" e "prima ancora la violenza sessuale, perpetrata su un corpo praticamente privo di sensi".

L’avvocato difensore Alessandra Bonini afferma di non aver ancora sentito la registrazione: "Secondo me quest’informazione sull’audio non aggiunge e non toglie nulla nel quadro indiziario. Forse gli inquirenti vogliono indurre l’opinione pubblica a pensare che ci sia stata premeditazione (aggravante al momento non contestata, ndr ), ma questo dovrà stabilirlo il tribunale".

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Più avanti il legale valuterà "se chiedere una perizia sull’audio: è anche possibile che ci siano riscontri alla tesi della Procura sulla violenza sessuale, ma questa può essere confermata solo dall’autopsia". L’incarico per l’esame sulla salma è gia stato affidato: il medico legale del Policlinico di Modena Vittorio Gatto è stato incaricato dalla Procura di verificare anche eventuali segni di violenza oltre a quelli che hanno portato alla morte, e di fare esami tossicologici.

Intanto prosegue la campagna di raccolta fondi per la madre e il figlio di Juana Cecilia, lanciata da un gruppo di locali del centro storico, tra cui anche quello in cui la ragazza aveva trascorso le ultime spensierate ore di vita assieme ad alcuni amici.

Da oggi fino a sabato compreso si potrà dare un contributo per le spese funerarie nei seguenti locali: Guascone vermutheria, La Gargotta del Popol Giost, Piccola Bidoneria, Gattaglio’s Pub, Circolo Arci Tunnel, Osteria Zena, Il Nicchio Focacceria, Nani bottega, Antico caffè del Teatro, Dennison’s . Già nei giorni scorsi le anfore poste sui banconi di alcuni dei locali hanno iniziato a riempirsi, segno di come la comunità reggiana sia scossa davanti a questo terribile femminicidio.