Reggio Emilia, 28 ottobre 2021 - Incredulità, dolore e rabbia (VIDEO). Tra palloncini e lanterne bianche lanciate in cielo, centinaia di persone hanno dato l'addio questa mattina, al cimitero di Coviolo, al 28enne Salvatore Silipo (FOTO), sabato scorso costretto a inginocchiarsi nell'officina 'Dante Gomme' di Cadelbosco Sopra e ucciso con un colpo di pistola alla nuca dal titolare, Dante Sestito, 70 anni.
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"Salvatore chiamava Dante 'papà'. Come si può uccidere un figlio?". I parenti della vittima ne ricordano il carattere mite e la voglia di lavorare. Sposato con Pina, vent'anni, da qualche mese era diventato padre per la seconda volta. Nell'ultimo periodo i rapporti tra Salvatore e Dante si erano deteriorati, e non solo per motivi di carattere economico. Dante, dicono i parenti, accusava ingiustamente i suoi dipendenti di sottrarre dall'officina soldi e pneumatici.
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Così il ragazzo aveva dato le dimissioni. In futuro avrebbe aperto una propria officina. Convocato da Antonio, figlio di Dante, Salvatore (accompagnato da fratello e cugino) sabato si è presentato in officina per un chiarimento. "E invece era un agguato, era stato tutto premeditato", affermano i parenti del giovane ucciso.