Omicidio di Fabbrico, prima condanna a 16 anni

La sentenza a carico dell'amico della vittima, Mustapha Ghulam. Il secondo imputato rinviato a giudizio

Il rinvenimento del cadavere

Il rinvenimento del cadavere

Fabbrico (Reggio Emilia), 17 novembre 2018 – Sedici anni di reclusione. E’ questa la condanna decisa in primo grado per Mustapha Ghulam, 46 anni, accusato dell’omicidio di un suo connazionale di 22 anni, Ahmed Waqas, avvenuto il giorno di San Valentino di quattro anni fa a Fabbrico, paese dove poi il corpo venne rinvenuto casualmente alcune settimane dopo, all’apertura di un cantiere in un campo apparentemente abbandonato di via Cascina, alla primissima periferia del paese della Bassa. Indagato pure un 39enne pakistano, Shamraiz Sadiq Naveed, che sarà processato a parte, dopo il rinvio a giudizio deciso ieri dal giudice.

Motivi passionali, ma ritenuti anche futili, alla base del delitto. Pare che il 22enne sia stato punito per aver parlato male della moglie di Naveed. Ne era scaturita una messa in scena, con tanto di pagina Facebook fasulla per attirare la vittima in una trappola mortale. Al momento della condanna il giudice Luca Ramponi ha pure disposto i risarcimenti: una provvisionale di 100mila euro al padre della vittima, altri 20mila per lo zio materno.

Il pubblico ministero Giacomo Forte aveva chiesto l’ergastolo per l’imputato, difeso da Giampaolo Cazzola. Le parti civili sono invece rappresentate dagli avvocati Francesco Tazzari, Mario Di Frenna e Lucia Larocca. Ora si attendono decisioni sugli eventuali ricorsi in appello.