Omicidio Reggio Emilia, trovate tracce del killer

Trovate ciabatte e scarpe del marocchino di 34 anni. Al setaccio Cavazzoli e San Prospero, scovati anche giacigli

Nei riquadri Hicham Boukssid e Hui Zhou, detta Stefania

Nei riquadri Hicham Boukssid e Hui Zhou, detta Stefania

Reggio Emilia, 11 agosto 2019 - Caccia all’uomo. Diverse tracce dell’assassino sarebbe state trovate nelle scorse ore, ma l’uomo è ancora in fuga. Ciabatte, scarpe e alcuni giacigli in cui il marocchino si sarebbe rifugiato in zona San Prospero Strinati. E gli agenti lavorano senza sosta, per braccarlo. Già da venerdì pomeriggio nella zona del Crostolo è partita la ricerca del 34enne, Hicham Boukssid, identificato dalle forze dell’ordine come l’omicida di Hui ‘Stefania’ Zhou.

Dopo l’intercettazione della squadra antidroga reggiana, che aveva tempo fa schedato Boukssid per dei controlli, sono iniziate le richerche. Le telecamere esterne del Credem, accanto al bar Moulin Rouge dove la ragazza è stata aggredita e uccisa con numerose coltellate, hanno ripreso l’uomo mentre fuggiva. Dopo essere stato avvistato nei pressi del liceo Moro, il fuggitivo si è poi infilato dentro una siepe, sparendo nel nulla. A quel punto si è come volatilizzato, approfittando della fitta boscaglia che accosta il fiume Crostolo.

Oltre alla polizia, le indagini finora hanno coinvolto anche le squadre cinofile, i carabinieri e i vigili del fuoco. Agenti armati hanno iniziato a scandagliare la riva del fiume, tutta la zona è stata battuta in lungo e in largo. Compresala parte intorno alla ferrovia sulla tratta Bologna-Milano, dove era stato visto aggirarsi un uomo, potenzialmente l’aggressore. Ieri invece le ricerche si sono concentrate nella zona di Cavazzoli e di San Prospero Strinati. Proprio lì la squadra cinofila ha riconosciuto diversi giacigli dove il killer potrebbe essersi sistemato in precedenza, identificati in alcuni tratti di erba battuta lungo il ciglio della strada. Elementi chiave nel determinare quell’area come ‘zona franca’ del fuggitivo sono stati alcuni indumenti e oggetti che riconducono senza dubbio a Bousskid, in particolare delle scarpe e delle ciabatte.

Nel frattempo l’assassino è ancora a piede libero e probabilmente ha l’arma con sé. Il coltello con cui si è presentato dentro al bar, per poi estrarlo una volta avvicinatosi a Stefania, non è stato infatti ancora trovato. Difficile collegare i punti in merito alle relazioni personali strette da Bousskid. Amici o familiari, nulla. Questa persona sembra non avere nemmeno un’ombra dietro di sé, se non qualche conoscenza – sempre secondo le indagini – con individui senza fissa dimora come lui, o personalità dalla psicologia compromessa.

Le ricerche proseguono forsennate, alla ricerca di chi ormai sta creando un alone di mistero sempre più grande attorno alla tragedia. Specialmente dal momento che, a detta dei familiari della vittima, nessun movente di tipo passionale potrebbe aver portato all’uccisione di Stefania. Ma cosa potrebbe aver portato un uomo di 34 anni, cliente abbastanza assiduo per altro, a entrare nel bar con la seria e diretta intenzione di accoltellare la dolce ragazza che compare oggi nella foto davanti al Moulin Rouge?

Senza rubare niente, senza nemmeno esitare né lasciare a lei il tempo di reagire. Il mistero s’infittisce e nessuno, dai familiari alle forze dell’ordine, riesce a trovare pace di fronte a una tragedia come questa. Il pm Marco Marano e il procuratore capo sono sul campo per coordinare le indagini. . Ogni minuto può essere fondamentale nella ricerca di Hickam Boukssid. Tutto quello che si vuole sono giustizia e verità.