Reggio Emilia, uccisero il collega di lavoro: condannati a 10 anni

Luzzara: il delitto avvenne in una ditta a Codisotto, accusa di omicidio preterintenzionale ma cadono i futili motivi

Sanjeet Bains, 38 anni, sposato e papà di due bimbi

Sanjeet Bains, 38 anni, sposato e papà di due bimbi

Luzzara, 28 marzo 2023 - Dieci anni di reclusione per omicidio preterintenzionale, tanto quanto chiesto dal pm Giacomo Forte. L'aggravante dei futili motivi, contestata dall'accusa, è decaduta. È la condanna decisa stamattina dal gup Dario De Luca, all'esito del rito abbreviato, per i fratelli Charanjit Singh e Paramjit Singh, di 43 e 42 anni, i due indiani accusati per la morte del loro connazionale Ranjeet Bains, residente a Motteggiana (Mn), che fu pestato il 7 febbraio 2022 nell'azienda metalmeccanica 'Quattro B' a Codisotto di Luzzara.

Secondo la ricostruzione accusatoria, entrambi hanno preso a calci e pugni il 38enne Bains, per poi colpirlo almeno tre volte con un badile in testa, al collo e alla schiena. Dalle prime testimonianze era emersa l'ipotesi che i due indiani avrebbero voluto indurre Bains ad abbandonare quel posto di lavoro, a favore di un loro parente.

Questa mattina entrambi gli imputati hanno reso dichiarazioni spontanee, chiedendo scusa e sostenendo che non volevano causare la morte del loro collega. Gli avvocati difensori Angelo Russo, Annalisa Guano (per Paramjit) e Giuseppe Migale Ranieri (per Charanjit) hanno chiesto il minimo della pena. Il pm Forte ha ritenuto sussistenti i futili motivi, individuati nella sproporzione dell'azione aggressiva: nonostante l'attività investigativa svolta, non è stato però possibile individuare un movente certo.

I parenti della vittima sono tutelati dagli avvocati Francesco Tazzari e Mauro Intagliata: in base alla dinamica dei fatti, avevano chiesto di riqualificare in omicidio volontario. Si è costituita parte civile anche la Fiom Cgil, rappresentata dall'avvocato Federica Riccò: le difese avevano chiesto l'esclusione, ma il giudice ha rigettato. Bains era un iscritto di lunga data e svolgeva attività sindacale: 'Quando la vittima esercitò il proprio ruolo facendo riconoscere vantaggi economici per tutti, fu esposto a minacce dai lavoratori'.

All'esito del verdetto gli avvocati Russo e Guano hanno commentato: 'È stato confermato che gli imputati non avevano la finalità di uccidere. Comprendiamo i sentimenti della famiglia della vittima, sconvolta da questa tragedia. Valuteremo dopo la lettura delle motivazioni se impugnare'. L'avvocato Migale Ranieri si dice certo di ricorrere in Appello: 'Si è partiti da una pena base alta. A mio parere non è stata raggiunta la certezza della prova sull'uso della pala e del materiale ferroso: i testimoni non ne parlano'. Secondo gli avvocati Tazzari e Intagliata, 'Bains è stato ucciso perché rappresentava un modello di integrazione inviso ai connazionali che avevano trasformato l'ambiente di lavoro in una contesa tra gruppi contrapposti. A nostro avviso nel processo andava coinvolto anche il titolare, che era a conoscenza del clima di tensioni: nei suoi confronti agiremo in sede civilistica'.