
Un’immagine di Marco Montruccoli, scomparso nel 2015
Nuova puntata giudiziaria sull’omicidio delle Forche di Puianello, dove il 2 febbraio 2015 fu ucciso il 34enne Marco Montruccoli in via Coppi 2, raggiunto da quattordici coltellate. Per martedì è fissato il processo in Cassazione che è scaturito dalla revisione chiesta dalla difesa dei due albanesi condannati in via definitiva. Nell’aprile 2019 i giudici di terzo grado confermarono le condanne decise in Appello: 22 anni per Fatmir Hykaj, di Modena, e 13 anni per Daniel Tufa, di Sassuolo. Pene aggravate rispetto ai 20 e ai 6 anni stabiliti in primo grado: il tribunale reggiano ritenne infatti Hykaj colpevole per la morte, con eccesso doloso di legittima difesa, riconoscendo l’attenuante della provocazione ma non l’aggravante della crudeltà.
In Appello si ribaltò la posizione di Tufa: in primo grado fu ritenuto estraneo al delitto, e condannato a 6 anni per il tentato omicidio di Matteo Montruccoli, il fratello di Marco; ma poi l’Appello gli inflisse 13 anni per omicidio in concorso. L’inchiesta fu condotta dal pm Maria Rita Pantani: secondo quanto emerso, Matteo, il fratello della vittima, chiamò il 34enne a spalleggiarlo perché gli albanesi volevano costringere Matteo a rimanere in un giro di droga. Presentando una ricostruzione alternativa, l’avvocato difensore Carlo Taormina ha chiesto la revisione del processo per Hykaj, che nel luglio 2024 fu respinta. Nel frattempo il legale ha ripresentato la stessa domanda anche per l’altro condannato, chiedendo per entrambi il proscioglimento: la tesi è che Hykaj agì per legittima difesa, mentre Tufa è estraneo. I parenti della vittima sono assistiti dagli avvocati Giovanni Tarquini, Francesca Guazzi e Marco Fornaciari.
Alessandra Codeluppi