Omicidio a Reggio Emilia, il fratello fu ricoverato dopo una lite in casa

Sia Govi che ha confessato l’omicidio della sorella sia la stessa donna erano seguiti dal Centro di Salute Mentale. Oggi l’udienza di convalida

Franco Govi arrestato dalla polizia dopo l’omicidio della sorella a Canali

Franco Govi arrestato dalla polizia dopo l’omicidio della sorella a Canali

Reggio Emilia, 28 dicembre 2017 - Una convivenza di due solitudini. Appare sempre più simile a questo, il contesto che ha portato al delitto di Natale a Canali. Franco Govi ha soffocato la sorella Franca dopo una banalissima lite, scoppiata perché uno schizzo di schiuma, mentre si faceva la barba, era finito sullo specchio che lei aveva appena pulito. Ma le indagini hanno appurato che già dalla prima mattina i fratelli avevano iniziato a battibeccare. Finché i due, intorno alle 12.30, sono venuti alle mani e l’uomo, ben più corpulento della 61enne, l’avrebbe sovrastata a terra, premendole il gomito contro il collo e soffocandola.

Un raptus che ha probabilmente condensato in un attimo anni di incomprensioni reciproche, e che ha reso protagonista di una violenza imprevedibile – per chiunque lo conosca, ma anche per lui stesso – un uomo mansueto e riservato. L’opposto dell’omicida che si è soliti immaginare.

Da ben 17 anni i due fratelli dividevano l’appartamento al secondo piano del condominio di via Bologna, e mettevano in comune in quello spazio anche le reciproche difficoltà. Entrambi erano seguiti dal Centro di Salute Mentale. L’uomo, in particolare, era stato portato in una struttura di Monticelli Terme nel Parmense dopo un’accesso d’ira proprio nei confronti della sorella. E la donna era a sua volta stata ricoverata in un paio di occasioni, quando il suo dolore esistenziale e le fatiche del quotidiano erano diventati un fardello troppo pesante da sopportare.

Ma il malessere dei fratelli non filtrava oltre la porta dell’appartamento teatro dell’assassinio. I vicini, già sentiti dalla squadra Mobile coordinata dal sostituto procuratore Giacomo Forte, confermano che i Govi fossero persone del tutto normali e complessivamente tranquille. Due inquilini ‘storici’ della palazzina, certo non inclini all’espansività ma del tutto ordinari, nel senso positivo del termine. Lui operaio della Cam ora in pensione, lei una ex hostess che conosceva ben quattro lingue.

Emerge anche come non versassero in condizioni economiche difficili, anzi. L’appartamento – ora sequestrato per compiere ulteriori accertamenti – è di proprietà, e un ulteriore alloggio risulta essere dell’uomo. Il disporre di due case differenti negli ultimi anni non aveva convinto i fratelli a separarsi. Fino a lunedì, sembrava che tutto potesse reggersi su un equilibrio che si erano costruiti con il passare degli anni, a costo di quei litigi che però non sembravano preoccupare nessuno.