Reggio Emilia: omicidio in officina, il movente. "Soldi nascosti nelle gomme"

Cadelbosco Sopra: a processo il titolare Dante Sestito, fissata l’udienza preliminare per il 6 ottobre. "È stata un’esecuzione"

Salvatore Silipo

Salvatore Silipo

Cadelbosco Sopra (Reggio Emilia), 14 settembre 2022 - "Salvatore Silipo era reo, a suo dire, di avergli sottratto pneumatici contenenti somme di denaro imprecisate e di origine ignota". È il movente che emerge dalla richiesta di rinvio a giudizio formulata a carico di Dante Sestito, 71enne imputato per la morte del giovane di 28 anni nativo di Crotone e residente a Santa Vittoria di Gualtieri.

Secondo il pm Piera Cristina Giannusa, che ha coordinato gli accertamenti dei carabinieri, Silipo fu freddato con un colpo di pistola da Sestito, titolare dell’officina di Cadelbosco dove il ragazzo aveva lavorato e fu ucciso il 23 ottobre 2021. L’udienza preliminare inizierà il 6 ottobre davanti al giudice Andrea Rat: Sestito, detenuto in custodia cautelare in carcere, è imputato per omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà e futili motivi.

La Procura contesta al 71enne di aver esploso "un colpo di arma da fuoco con una revolver Smith & Wesson modello 44 magnum, attingendo Silipo all’altezza del collo".

In precedenza Sestito aveva convocato "per un incontro chiarificatore" nella sua autofficina ‘Dante gomme’, "gestita di fatto dai suoi due figli Antonio e Francesco", il 28enne, oltre al fratello Francesco Silipo e al cugino Pierfrancesco Mendicino.

Le modalità sono apparse quelle di un’esecuzione: "Dopo averli costretti a inginocchiarsi brandendo la pistola, provocò la morte di Silipo".

Il 71enne deve anche rispondere di ricettazione e porto illegale dell’arma, di cinque cartucce inesplose, oltre al bossolo che uccise Silipo, e due caricatori contenenti ciascuno sei cartucce calibro 357. La pistola usata per uccidere il 28enne è risultata rubata a un uomo nel gennaio 2019.

La difesa, affidata all’avvocato Luigi Colacino, in passato aveva parlato di "colpo partito per sbaglio".

Figurano come parti offese, la moglie della vittima, Giuseppina Pia Cortese, che è figlia del collaboratore di giustizia Salvatore Angelo Cortese, e i due figli minori.

Oltre alla madre, al fratello e alla sorella della vittima, assistiti dall’avvocato Mattia Fontanesi. Uno dei figli di Dante Sestito, Antonio, figura tra i 184 imputati nella maxi udienza preliminare scaturita dall’operazione ‘Billions’: secondo la Procura, parte dei proventi dell’officina sarebbe derivata da fatture per operazioni inesistenti.