Omicidio a Reggio Emilia, ammazzato per un posto di lavoro

Ranjeet Bains, 38 anni e padre di due bimbi piccoli, è stato preso a calci e pugni da due fratelli

Sanjeet Bains, 38 anni, sposato e papà di due bimbi

Sanjeet Bains, 38 anni, sposato e papà di due bimbi

Reggio Emilia, 8 febbraio 2022 - Lo hanno riempito di calci e pugni. Lo hanno ferito con dei dischetti di metallo e forse anche con una pala per recuperare i residui di metallo lavorato in azienda. Tutto perché, a quanto pare, questo ragazzo, si ’ostinava’ a non lasciare il lavoro per fare posto ad un loro parente.

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La custode: "Non era la prima volta che litigavano"

E’ morto così Ranjeet Bains, nato a Nial in India, trentotto anni fa, e residente da oltre ventidue anni a Motteggiana in provincia di Mantova. Sposato, papà di due bimbi -un maschio ed una femmina - di 4 e 8 anni, e titolare di un passaporto italiano. A picchiarlo a morte sono stati due fratelli, pure loro di nazionalità indiana di 42 e 41 anni, residenti a Suzzara, sempre nel Mantovano, in stato di arresto, per l’ipotesi di reato di omicidio in concorso, aggravato dai futili motivi.

I fatti

Aggressione? Litigio, l’ennesimo? Questi dettagli dovranno essere appurati dai carabinieri della Compagnia di Guastalla e dalla Procura reggiana che coordina le indagini nella persona del sostituto Giacomo Forte. Fatto sta che tra le 16 e 16.30 all’interno dell’azienda Quattro B Srl, in via Nazionale 285 a Codisotto di Luzzara, Bains, dipendente come operaio in quell’azienda specializzata nella lavorazione dell’acciao da oltre dieci anni, viene preso e colpito dai due fratelli. Una parola di troppo, e scoppia un litigio. I due attaccano con una serie di calci e pugni al volto. Bains si difende (tanto è vero che uno dei due aggressori pare avesse la mascherina sporca di sangue). L’aggressione si fa ancora più pesante, perché sembrano venire usati come armi anche dei dischetti di metallo presenti alla postazione di lavoro. Ranjeet sarebbe caduto a terra ed i due l’avrebbero continuato a colpire, anche con una pala di metallo, ma questo dettaglio è in via di accertamento da parte degli inquirenti.

A terra ma cosciente

Niku, come era conosciuto da tutti,, è a terra, ma cosciente. Ha il volto tumefatto, ed un occhio gonfio, ma nessuno prospetta l’epilogo tragico che avverrà da lì a poco. I due fratelli vengono bloccati dagli altri colleghi intervenuti, e viene dato l’allarme ai carabinieri, che arrivano da lì a poco. Oltre a un’ambulanza per medicare il 38enne. 

Arresto cardiaco

La situazione precipita in pochi minuti. La vittima collassa e va in arresto cardiaco. I paramedici del 118 lo caricano sull’ambulanza, e secondo quanto emerso sul posto, hanno tentato di tutto per rianimarlo: il defibrillatore, l’adrenalina, un massaggio cardiaco. Viene fatto alzare in volo anche l’elisoccorso da Parma, ma quando arriva, Bains è già deceduto. Il dramma si consuma in tutta la sua potenza.

Il fermo e poi l’arresto

I due fratelli, autori del pestaggio, vengono ammanettati e portati inizialmente alla caserma del comando di Guastalla dove vengono immediatamente sentiti dal pm Giacomo Forte, mentre gli altri militari, rimasti alla Quattro B cercano di raccogliere testimonianze e prove per fare piena luce sull’accaduto. I due, successivamente verranno posti in stato di arresto con l’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi. I fratelli, nella tarda serata di ieri sono stati portati prima al Comando Provinciale dell’Arma e successivamente al carcere della Pulce.

Il movente

Ma perchè arrivare ad ammazzare un collega di lavoro, proprio in fabbrica? L’ipotesi investigativa, che dovrà, chiaramente essere confermata dalle indagini, è che i due fratelli - assunti con un contratto interinale da soli due mesi -, stessero ’pressando’, in modo anche violento, la vittima a lasciare quell’occupazione, per fare posto ad un loro parente. Una situazione che ieri è stata portata sino alle estreme conseguenze.