Omicidio Reggio Emilia. "I farmaci usati da Eletti? Son cose da film"

Delfini (Federfarma) spiega: "Cianuro e tallio non si trovano in farmacia e gli altri sono prodotti molto particolari, rari da scovare"

Marco Eletti, 33 anni, in una foto scattata dopo il ritrovamento del corpo del padre

Marco Eletti, 33 anni, in una foto scattata dopo il ritrovamento del corpo del padre

Reggio Emilia, 1 maggio 2021 - Farmaci e sostanze ritenute di "uso non comune" anche dagli addetti ai lavori. Che le definiscono persino "da film". Di tutto questo si interessava Marco Eletti, il 33enne in custodia cautelare in carcere a Modena perché sospettato di aver ucciso il padre Paolo Eletti, 58 anni, e di aver tentato eliminare la madre Sabrina Guidetti sabato scorso, nella loro casa di San Martino.

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La donna è ricoverata all’ospedale Santa Maria Nuova, in coma farmacologica, per un’intossicazione da benzodiazepine e un taglio profondo al braccio. Il pm Piera Giannusa, titolare delle indagini svolte dai carabinieri, ipotizza che sia stato il 33enne a intossicare la madre e forse anche il padre (su quest’ultimo si aspetta la conferma).

Eletti figlio, per lavoro compilatore di manuali, nel tempo libero era uno scrittore promettente di libri thriller e fantascienza: lui stesso, durante l’interrogatorio con il pm Giannusa, ha ammesso di aver fatto ricerche su internet su "come stordire le persone con benzodiazepine". Nel suo portafogli c’erano "due prescrizioni mediche rilasciate da un veterinario sul ‘R luminale’ per gatti, datate 2 novembre 2020".

Chiediamo al farmacista Giuseppe Delfini, presidente provinciale di Federfarma, di che medicina si tratti. Lui non nasconde lo stupore: "Si usa per l’epilessia - spiega -. È uno stupefacente che richiede la ricetta medica. Questi tipi di farmaci sono tra i primi che vengono sottoposti a controlli nel caso di ispezioni dell’Ausl e del Nucleo antisofisticazioni (Nas) dei carabinieri". Poi c’era "un foglio A4 con la scritta ‘gun’ e raffigurante una pistola, e due soluzioni chimiche dattiloscritte col contenuto ‘solfato di tallio’ e ‘cianuro di potassio’".

Delfini spiega che "il solfato di tallio è un veleno usato talvolta e come insetticida e che compare anche in un libro di Agatha Christie". E definisce anche il più noto cianuro di potassio come "veleno, di certo sostanza non comune, che si vede utilizzata nei film". Nel comodino della camera da letto, scoperta dalla compagna del 33enne, c’era "una fiala verde chiusa con la scritta ‘Mepican 2% Mepivacaina Hcl 2% da 10 millilitri, scadenza novembre 2022".

Pur inquadrando subito il tipo di sostanza, il farmacista ha dovuto fare un’ulteriore consultazione: "È un anestetico - ci dice -. Di certo è un prodotto molto particolare. Io l’ho visto usare solo in pochi casi". Considerazioni particolari anche per le più comuni benzodiazepine: "Seppur il consumo sia aumentato in seguito alla pandemia, come rimedio all’ansia e all’insonnia, non vengono prescritte neppure dalle guardie mediche se non su presentazione di una precedente ricetta". Delfini fa una riflessione finale: "Sul cianuro e il tallio, mi sento di escludere che si trovino in farmacia. Si possono reperire nel mercato nero o tramite internet. Sugli altri medicinali, si tratta di prodotti molto particolari che non possono essere consegnati senza ricette e che neppure si trovano in farmacia, o magari soltanto in quelle dotate di laboratori. Tutti quanti richiedono comunque particolare attenzione all’atto della consegna e per la loro conservazione".