Omicidio Reggio Emilia, chi è la vittima 18enne. Il video del delitto nelle telecamere

Mohamed Ali Thabet è stato colpito con un solo fendente che si è rivelato fatale. Le telecamere hanno ripreso tutto, indagano i carabinieri. L’ipotesi di una lite finita male

Il recupero del corpo senza vita del 18enne morto accoltellato in stazione

Il recupero del corpo senza vita del 18enne morto accoltellato in stazione

Reggio Emilia, 1 giugno 2023 – Una violenza inaudita che non arriva al capolinea, col sangue che ora scorre sui binari. Mohamed Ali Thabet, tunisino da poco maggiorenne, è stato ucciso in stazione a Reggio nella notte fra ieri e martedì, con una coltellata al petto dopo una lite finita male. Senza un perché e con l’assassino ancora a piede libero. I carabinieri sono al lavoro per catturarlo.

Le telecamere hanno ripreso tutto. Sono le 2,50 quando si vede il giovane che incontra una persona vicino al binario 1 ovest, dove solitamente arrivano i treni della linea locale Reggio-Ciano, verso viale Piave. I due discutono animatamente, poi la vittima viene colpita da un fendente – uno solo, ma risulterà fatale – nella parte alta del torace destro.

L’aggressore si allontana e fa perdere le proprie tracce anche dall’occhio elettronico. Il ragazzo ferito riesce a fare pochi metri. Si trascina insanguinato. Poi si accascia agonizzante a terra, quasi all’ingresso della stazione, sulla banchina della ferrovia. Morirà pochi minuti ingoiato dall’oscurità e senza nessuno attorno (il primo treno si fermerà oltre un’ora dopo come recita il tabellone degli arrivi).

Alle 3,20 un operatore di Rfi in servizio notturno nota il cadavere e lancia l’allarme al 118. Si precipitano un’ambulanza e un’automedica, ma ormai per Mohamed non c’è più nulla da fare. Sul posto arrivano i carabinieri del reparto operativo diretto dal tenente colonnello Aniello Mautone che avviano immediatamente le indagini. Per prima cosa visionano le immagini della videosorveglianza.

E parte la caccia all’uomo: si cerca una persona di giovane età. Grazie ad altri video acquisiti dagli inquirenti, si vede che il giovane maghrebino stava dormendo in zona stazione, come abbastanza abitualmente faceva. Viene scandagliata tutta la sua breve vita per cercare legami e indizi utili. Mohamed era arrivato in Italia come minorenne non accompagnato, sbarcato a Lampedusa nel 2001. Una storia come quella di tanti migranti.

Il destino da tempo lo ha portato a Reggio dove viveva senza fissa dimora. Ogni tanto faceva qualche sortita nel modenese, tant’è che le indagini si sono allargate anche oltre Secchia. Aveva qualche precedente per tentato furto e per reati in materia di clandestinità.

Il movente? Tutto da chiarire. Per ora non si esclude alcuna ipotesi. Debole, almeno per il momento, la pista che porta ad un regolamento di conti per droga: tra la fedina penale della vittima, non ci sono collegamenti al narcotraffico. L’inchiesta è stata assegnata alla pm Giulia Galfano direttamente dal procuratore capo Calogero Gaetano Paci che ieri mattina ha effettuato un sopralluogo sul luogo del delitto assieme al magistrato Laura Galli e al comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Andrea Milani assieme a Mautone, al capitano Lucrezia Limodio e al maggiore Francesco Coratti. Tra ipotesi e ricerche intanto riesplode la bolla della zona stazione anche alla luce di mesi di escalation di violenza. Da ultimo, la rissa a bottigliate di sabato scorso in via don Alai.