Omicidio di Reggiolo, la moglie del presunto killer: "Minacciata, ho paura"

Delitto di Villanova: oggi Dall’Oglio davanti al giudice

La casa di Villanova teatro dell'omicidio

La casa di Villanova teatro dell'omicidio

Reggio Emilia, 4 dicembre 2017 - Tanti timori e interrogativi rimbalzano tra i muri di casa, a pochi gradini dal ballatoio dell’omicidio. Barbara Canneto, la moglie del presunto assassino di Francesco Citro, Giampaolo Dall’Oglio, rimane sola con tutte le sue angosce nell’appartamento al piano terra di Corte Agnese a Villanova di Reggiolo. L’arresto del marito, giovedì sera, è avvenuto dopo che lei stessa aveva voluto parlare ai carabinieri, confidando i propri dubbi sull’uomo che aveva sposato l’anno scorso. Comprensibile la volontà della donna di non rivelare nulla di quanto è stato detto, ma il carico di sofferenza che ora è tenuta a sopportare è ben evidente ascoltando quello che dice al citofono.

«Sono sotto minaccia, ho tanta paura in questo momento», dice. E si intuisce che dev’essere stato terribile da un lato stare a fianco dell’uomo su cui si sono concentrati giorno dopo giorno i sospetti degli inquirenti, e dall’altro, ora, attendere gli sviluppi dell’indagine per il delitto.

«Finire così, costantemente sui giornali è molto pesante», dice la donna prima di congedarsi. Dev’essere ben poco gestibile la tensione innescata da un terribile fatto di cronaca che si avvita con la sfera del proprio privato. «Non è il momento di parlare», ha ribadito la Canneto, di professione assistente ospedaliera.

Nella settimana intercorsa tra il delitto e il fermo di suo marito, è sempre stata una presenza silenziosa, ma dev’essere stato crescente il tormento dato dalla consapevolezza che il proprio uomo potesse essere l’autore del terribile omicidio.

I carabinieri, giovedì sera, non aspettavano forse altro che la spontanea testimonianza della donna per far quadrare la propria ricostruzione del delitto, e sono partiti senza esitazioni verso Villanova per fermare Dall’Oglio.

La moglie, nel frattempo, ha ‘ripulito’ il suo profilo Facebook di ogni sua traccia, come per togliersi un peso. Non resta ora che aspettare l’udienza di convalida del fermo del 63enne, in programma per oggi.

L’esito sarà un tassello importante per tutta l’indagine sull’assassinio, ma comunque vada sarà ben difficile per la donna liberarsi di un incubo che ha infilato la porta di casa in una fredda serata d’autunno, e poi non è più uscito.