Omicidio Saman, le accuse del padre: “Rapita e uccisa dal fidanzato”

L’avvocato di Shabbar a Quarto Grado: “Per noi i colpevoli sono Saqib o qualcuno della comunità italiana”

Reggio Emilia, 18 febbraio 2023 – "Saman è stata rapita e uccisa. I genitori non c'entrano nulla e neanche la famiglia. È stato incolpato lo zio Danish, ma al momento né noi né voi possiamo dire cosa sia successo realmente. Per noi i colpevoli sono il fidanzato o qualcuno della comunità italiana". Lo ha detto in tv in un'intervista a 'Quarto Grado', Akhtar Mahmood, l'avvocato di Shabbar Abbas, il padre della ragazza pakistana uccisa nella primavera del 2021 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia.

Per la sua morte sono imputati i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, i due cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz, lo zio Danish Hasnain. La scorsa settimana, a Reggio, è iniziato il processo, senza Shabbar. 

Il padre di Saman è in Pakistan in attesa di estradizione e ora accusa Ayub Saqib, il fidanzato della giovane uccisa osteggiato dalla sua famiglia.

“Saman aveva detto ai genitori: 'andate in Pakistan e io vi raggiungerò là…'. È stata rapita! Lo Stato italiano ha forzato Saman a finire la scuola ed è stata portata in questa comunità, dove non si sapeva che tipo di persone ci fossero. Ripeto: si punta il dito contro la famiglia senza avere prove", denuncia l'avvocato.

E quanto agli audio di Saman che testimoniano la preoccupazione della ragazza, che pensa di poter essere uccisa dai familiari "non sono vere prove... - sostiene - il fidanzato ha detto che Saman non aveva il telefono. Forse lui stesso ha voluto far uccidere la fidanzata. Bisognerebbe indagare anche su di lui. Se Saman non aveva il telefono, come sono stati inviati quei vocali? Quegli audio non sono prove". 

Il processo: ammesse 11 parti civili

Il fidanzato di Saman, Ayub Saqib, fa parte delle 11 parti civili costituite, in tutto undici.

“Una scelta utile e doverosa” dice l'avvocato Claudio Falleti, che assieme al legale Barbara Iannuccelli rappresenta il ragazzo. 

Tra le parti civili ammesse ci sono anche il fratello minore di Saman, che tra pochi giorni sarà maggiorenne e ora vive in una comunità protetta, e due enti pubblici: il Comune di Novellara e l’Unione Comuni Bassa reggiana. Quattro realtà impegnate in vario modo nella tutela delle donne: Differenza donna, Unione donne in Italia, Nondasola e Trama di terre. Altre tre rappresentano e danno voce al mondo musulmano: Confederazione islamica italiana, Grande Moschea di Roma e Unione comunità islamiche in Italia (Ucooi).