Onoranze funebri sul piede di guerra "Vaccinate tutti tranne noi, perché?"

Lettera inviata al presidente della Regione e all’assessore Donini. Appello sostenuto dal deputato Rossi (Pd) "Siamo imprese famigliari, se ci contagiamo chiudiamo. E per noi non esiste lo smart-working..."

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di Francesca Chilloni

Si occupano di un servizio essenziale e ad altissimo rischio di contagio, tuttavia non rientrano nelle categorie target delle vaccinazioni prioritarie: si tratta degli operatori delle imprese funebri. Un gruppo di titolari e lavoratori delle agenzie reggiane ha inviato un appello al governatore Stefano Bonaccini e all’assessore alla Salute, Raffaele Donini, chiedendo di poter rientrare tra coloro che "riceveranno rapidamente il siero Pfizer o Moderna". Intanto, la Camera ha approvato due ordini del giorno dell’onorevole reggiano Andrea Rossi (Pd) sui target prioritari per le inoculazioni, presentati in sede di esame del disegno di legge "Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell’emergenza epidemiologica". Uno riguarda i sindaci; "allo stesso tempo - sottolinea Rossi -, ritengo sia importante inserire gli addetti funebri, riconoscendo così la valenza del loro intervento e mettendoli nelle condizioni di operare con la necessaria tranquillità".

La lettera è firmata da On.Fun. Cuprum di Cavriago e Bibbiano (la titolare Barbara Figliola e i suoi dipendenti Giovanna Balletta e Silvano Mario Balletta); Giuliano Fontanesi e Antonio Mereu (dipendenti Croce Verde On. Fun.); On. Ferrari Simone di Scandiano e Viano; On. Tedeschi di Reggio, Cadelbosco e Bagnolo: On. Giubbini di Casalgrande e Scandiano; On. Matildiche di Sauro Felici (Canossa e Vetto). Esposti in prima linea e sotto stress da un anno, sono a strettissimo contatto non solo con le salme, ma anche con i parenti dei defunti, senza nemmeno sapere se entrano in un focolaio domestico. "Un mostruoso paradosso incombe da mesi sul settore funerario – si legge nella loro lettera alla Regione – Il malumore di noi firmatari è generalizzato: perché non ci hanno ancora vaccinato? Quello che ci lascia più perplessi è che il Piano Strategico per la vaccinazione del 2 dicembre 2020 e l’aggiornamento del 8 febbraio 2021 hanno incluso nella campagna gli amministrativi delle Ausl non a contatto con il pubblico, pari a qualsiasi impiegato privato, ma non noi".

Gli operatori ricordano che "la maggior parte delle onoranze funebri sono a conduzione familiare e se si dovesse ammalare anche solo una persona, l’impresa verrebbe chiusa. E chi gestirà il servizio? I sanitari, l’esercito o le forze dell’ordine, già fin troppo oberati di lavoro? Forse ci porteremo il lavoro a casa in smart-working? Abbiamo confortato ed aiutato le famiglie nei giorni più bui della pandemia, accompagnandole nel loro lutto; preso a carico nelle sale funerarie i feretri in attesa di cremazione o sepoltura… eppure di noi non ha parlato nessuno. Abbiamo lavorato al pari dei sanitari eppure non ci avete considerato: anche il nostro lavoro è dignitoso al pari di qualsiasi altro, di vitale importanza e socialmente utile. Vorremmo che la nostra voce sia presa in considerazione e ci vaccinaste al più presto: stanno aumentando i contagi tra gli operatori e purtroppo anche i decessi".