GIULIA BENEVENTI
Cronaca

Operazione ’Fast Car’. Droga, armi, estorsione. Il blitz dei carabinieri: arrestate 24 persone

L’indagine, iniziata nel 2019 a Castelnovo Monti, si è conclusa nel 2022. Un giro da 10mila euro al giorno, con approvigionamento a Scampia. Il procuratore Paci: "Reggio è un punto di smistamento per il Nord Italia" .

Operazione ’Fast Car’. Droga, armi, estorsione. Il blitz dei carabinieri: arrestate 24 persone
Operazione ’Fast Car’. Droga, armi, estorsione. Il blitz dei carabinieri: arrestate 24 persone

Da Scampia la cocaina è arrivata fino al nostro Appennino: questo è il filo conduttore ricostruito dai carabinieri di Reggio e Castelnovo Monti nell’ambito dell’indagine ’Fast Car’, che ha portato all’arresto di 24 persone (tra italiani, algerini, marocchini e albanesi), tutti tra i 29 e i 59 anni e residenti nel Reggiano (tranne uno residente a Parma), con ordinanza di custodia cautelare in carcere. Un giro di spaccio di cocaina che era in grado di raggiungere quota 10mila euro al giorno, e una media di 30, fino anche a 50 avventori in 24 ore.

"L’inchiesta, coordinata dal pm Valentina Salvi, si è intrecciata con un’indagine della Dda (antimafia, ndr) incentrata il traffico di stupefacenti che, dal Sud America e attraverso l’Europa, approda al versante Ionico della provincia di Reggio Calabria tramite associazioni criminali ’ndranghetiste – ha spiegato il procuratore di Reggio, Calogero Gaetano Paci –. Le indagini reggiane riguardano, nello specifico, quello che avveniva ’a valle’ di questo traffico: l’approvvigionamento di cocaina avveniva a Scampia (Napoli, ndr) ed era poi ramificato su città e provincia di Reggio". Opera di un "un nucleo che ha fatto da punto di riferimento per tantissimi avventori reggiani".

Quello che ha portato all’arresto di 24 persone, nella notte tra mercoledì e ieri, è il risultato anche di numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, un monitoraggio che è iniziato a fine 2019 e si è concluso nel 2022. "Oltre al reato di spaccio – ha quindi puntualizzato Paci – è emersa una sicura disponibilità di armi da fuoco". Tra le quali, è stato sequestrato anche un fucile della seconda guerra mondiale funzionante e con annesse munizioni. "Non solo – ha aggiunto il procuratore –. Sono stati riconosciuti più episodi di estorsione, anche con l’uso della violenza da parte di molti membri dell’organizzazione". Non ultimi i collegamenti di un membro che si trovava in carcere e, tramite un telefono cellulare, riusciva a mantenere i contatti con i ’colleghi’ fuori.

All’operazione di ieri notte hanno preso parte 150 carabinieri, e nel corso delle indagini sono stati sequestrati circa 150 grammi di cocaina più altre quantità inferiori di hashish e droghe sintetiche. Nel momento in cui è stata emessa l’ordinanza, tre dei 24 arrestati si trovavano già in carcere (sempre per reati legati alla droga); due di questi tre, tra l’altro, erano già in custodia cautelare proprio in conseguenza alle indagini della Dda che si sono poi collegate all’inchiesta ’Fast Car’. Un nome che richiama i mezzi con cui i corrieri erano soliti muoversi: auto di lusso, vedi Lamborghini o Maserati, rese disponibili in un garage cittadino da un finanziatore dell’organizzazione, lui stesso pregiudicato e già dedito ai reati finanziari.

"Negli ultimi anni la città di Reggio si è confermata una piazza importante per lo spaccio e il traffico di droga – ha concluso Paci –. Non solo ha un ruolo che potremmo definire terminale nel traffico di stupefacenti, ma possiamo ormai considerarla un punto fondamentale di smistamento per tutto il Nord del Paese. Questo è dovuto certo alla sua collocazione strategica, così come all’apporto logistico che può fornire a questa tipologia di organizzazioni criminali".