Saman Abbas, ora è caccia ai genitori: "Il Pakistan collaborerà"

Dopo l’arresto di Danish Hasnain, zio di Saman, gli investigatori puntano a padre e madre. L’ambasciatore rassicura: "Riscontri rapidi"

La partenza dei genitori di Saman dalla Malpensa il primo maggio

La partenza dei genitori di Saman dalla Malpensa il primo maggio

Le luci dei riflettori si sono nuovamente accese sul caso di Saman Abbas. L’arresto in Francia dello zio Danish Hasnain ha infatti riaperto le speranze di poter avere indicazioni precise sul luogo in cui è stata sepolta la povera giovane che gli investigatori sono sempre più convinti sia stata uccisa.

Ora gli inquirenti stanno cercando di chiudere il cerchio anche sui genitori di Saman, scomparsi in Pakistan dal primo maggio. Proprio dopo l’arresto dello zio, che gli investigatori considerano l’esecutore materiale del delitto, il ministro della Giustizia Marta Cartabia ha infatti inoltrato la richiesta di estradizione alle autorità pakistane.

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Una richiesta a cui, l’ambasciatore pakistano in Italia, ha subito risposto aprendo le porte alla giustizia italiana.

"Il Pakistan collaborerà pienamente con le autorità italiane sul caso di Saman Abbas - ha spiegato all’Adnkronos l’ambasciatore pakistano a Roma, Jahuar Saleem, all’indomani della firma della domanda di estradizione dal Pakistan nei confronti dei due genitori indagati per l’omicidio della figlia e ricercati dall’Interpol -. Abbiamo costantemente offerto il nostro sostegno su questo tragico caso per assicurare che i fatti vengano alla luce e che sia fatta giustizia. Ora che la richiesta ufficiale di estradizione è stata presentata, sarà seguita in linea con il trattato di estradizione firmato tra i due paesi nel 1972".

L’ambasciatore, nel suo intervento, ha voluto anche ricordare e sottolineare come nei mesi scorsi "abbiamo chiesto pubblicamente alla famiglia di Saman Abbas di unirsi alle indagini in corso".

A proposito dell’estradizione dei due genitori, Saleem spiega che "anche se non ci sono tempi specifici previsti dall’accordo di estradizione per il trattamento di tale richiesta, tuttavia, assicuriamo alle autorità italiane la nostra piena cooperazione per un rapido riscontro.

Poiché si tratta di una questione legale, è importante seguire il giusto percorso. Come ho detto prima, in passato tutte le richieste di assistenza legale che l’Italia ha rivolto al Pakistan hanno avuto un esito positivo". Per i genitori di saman si parla di estradizione, ma, fino ad oggi, va sottolineato come non siano arrivate notizie del loro arresto. Pochi giorni fa, in realtà, la polizia del dipartimento in cui vive la famiglia Abbas, aveva lasciato intendere che Shabbar Abbas e Nazia Shaheen erano stati individuati, ma si aspettavano le autorità italiane per procedere all’arresto. A questo punto, se fosse vero quanto era stato lasciato filtrare dagli agenti pakistani,, i genitori di Saman potrebbero avere i giorni contati. E l’arresto del padre e della madre, su cui pende un mandato di arresto internazionale, sarebbe davvero una svolta importantissima nelle indagini.

"Speriamo lo zio collabori"

"Riteniamo che l'arresto dello zio di Saman Abbas rappresenti uno sviluppo importante, perché potrebbe aiutare molto a stabilire i fatti del caso. Speriamo che egli cooperi pienamente con le autorità e che ci aiuti a concludere rapidamente le indagini. Come ricorderete, ho invitato pubblicamente tutti i membri della famiglia di Saman Abbas a partecipare alle indagini, in modo che i fatti vengano alla luce e che sia fatta giustizia in questo tragico caso". Lo aggiunge Jauhar Saleem, ambasciatore del Pakistan in Italia, commentando l'arresto in Francia di Danish Hasnain, considerato dagli inquirenti l'esecutore materiale dell'omicidio della ragazza.