Orrore in via Emilia, nella galleria della Bnl Avvocato muore con una ferita alla gola

Residente esce di casa e trova a terra, nel buio, Aineo Redo, 48 anni: lavorava in un importante studio legale cittadino. Gli inquirenti sono certi che si tratti di un suicidio: in mano aveva ancora il coltello col quale si era inferto il colpo fatale

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Un corpo a terra, nel buio della galleria della Bnl, la gola straziata, il coltello ancora stretto in un pugno ormai irrigidito dalla morte.

A scoprire l’orrore – ieri mattina, verso le 10,15 – è stato un padre di famiglia come la vittima, solo di qualche anno più giovane. "E’ stato terribile", racconta il testimone, che abita a pochi passi dalla galleria, dal lato di via San Giuseppe. "Ho chiamato subito i carabinieri e il 118".

Pochi minuti dopo il cuore della città – via Emilia Santo Stefano, di fronte Foot Locker – si riempie di uomini e mezzi: l’ambulanza e l’automedica, i carabinieri (col comandante del Reparto operativo, colonnello Stefano Bove) con le auto in borghese e coi colori d’istituto, la Polizia municipale, che regola la viabilità e tiene a bada le persone che via via vengono attirate dal crescente trambusto. "E’ una rapina in banca?", chiede la gente.

Per i soccorsi è troppo tardi. I carabinieri esperti in investigazioni scientifiche tendono il nastro bianco e rosso e indossano i calzari per non inquinare la scena. Non lasciano nulla al caso. Fotografano quanto si trova nei pressi della vittima: mozziconi di sigaretta, una mascherina gettata a terra. C’è una telecamera nella galleria, all’altezza di un portone. Dirà che non c’erano altre persone oltre alla vittima. Sul posto si precipita anche il pm Jacopo Berardi: è lui a coordinare le indagini.

L’ipotesi è una: suicidio, per quanto inaspettato, per quanto inusuale per modalità. Vi fu un caso simile nel dicembre del 2017, nel greto del Tresinaro, alla periferia di Scandiano.

Il corpo abbandonato sul pavimento, protetto pietosamente alla vista da un telo, è quello di un avvocato d’origine albanese: Aineo Redo, 48 anni, sposato, due figli. Una persona specchiata, che si era davvero fatta da sé.

Da porta Santa Croce ieri ha raggiunto in bicicletta lo studio di via Malta, ha cercato a piedi un luogo appartato – il buio del tratto di galleria più prossimo a via San Giuseppe – e lì, in una mattina di primavera dal cielo autunnalei, dopo una serata trascorsa con amici e colleghi, è uscito di scena. Non è certo se abbia lasciato alla famiglia un messaggio d’addio.

Per sgomberare il campo da ogni dubbio, ora si attende solo il referto del medico legale.

Andrea Fiori