Ottanta euro a chi lavora in emergenza? Un po’ ridicolo

Ottanta euro a chi lavora in emergenza? Un po’ ridicolo

Ottanta euro a chi lavora in emergenza? Un po’ ridicolo

C’è un aspetto che ieri ha tinto di ridicolo questa vicenda. Fermo restando che si possono apprezzare tutti gli sforzi diretti a un miglioramento delle condizioni della nostra sanità pubblica, ha fatto sorridere la nota della Regione di ieri in cui si annunciava in pompa magna una grande vittoria: arriva un’indennità mensile di 80 euro per il personale non medico del Pronto soccorso e del 118. 80 euro al mese? È questa la dimensione dell’impegno che dovrebbe risolvere i problemi della nostra sanità? Si tratta di un bonus, di renziana memoria, che andrà a funzionari, infermieri, assistenti, amministrativi, tecnici, operatori sociosanitari e altri operatori non medici. Nella nota si precisa anche che "rimangono temporaneamente esclusi medici e dirigenti, per i quali l’indennità sarà erogata dopo il rinnovo del contratto collettivo". Non vediamo l’ora di registrare le reazioni dei medici di pronto soccorso quando sapranno di poter contare su ben 80 euro in più al mese... Le forme di incentivo per convincere medici e non medici a dedicarsi al soccorso dovrebbero, secondo noi, avere tutta un’altra portata. Bisogna rendere molto allettante economicamente decidere di specializzarsi nell’emergenza. Solo così potremo convincere gli universitari a scegliere quel percorso e, tra qualche anno, ci troveremo con un buon numero di medici e operatori sanitari pronti a riaprire sul serio i pronto soccorso.