ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Ottavo blitz in lavanderia. La cassa viene bruciata: "Basta, chiudo l’attività"

Rosta Nuova, la rabbia della titolare di Speedy Wash dopo l’ultima incursione "Il responsabile del precedente colpo è libero di girare: questo non è un Paese civile".

Rosta Nuova, la rabbia della titolare di Speedy Wash dopo l’ultima incursione "Il responsabile del precedente colpo è libero di girare: questo non è un Paese civile".

Rosta Nuova, la rabbia della titolare di Speedy Wash dopo l’ultima incursione "Il responsabile del precedente colpo è libero di girare: questo non è un Paese civile".

Un altro raid nella lavanderia a gettoni in via Wybicky, poche ore dopo l’incursione nella notte di venerdì quand’è stato arrestato un giovane in flagranza per tentato furto dagli agenti delle volanti. Intervistata dal Carlino, la titolare di ’Speedy wash’ alla Rosta Nuova, Lucia, aveva parlato di "sette colpi nell’attività dal 25 aprile in poi"; dopo il blitz di ieri pomeriggio, quando sono state applicate anche le fiamme, siamo a quota otto: "Ora chiudo definitivamente - annuncia lei -. I danni sono troppo grossi". La donna aveva lasciato la porta aperta per permettere l’ingresso dei clienti, quand’è stata chiamata dalla titolare dell’attività accanto che ha sentito odore di bruciato: "Lei è entrata chiedendo chi ci fosse dentro e il malvivente è scappato".

La cassa che serve per pagare i lavaggi era già stata danneggiata dalla notte di venerdì, sia davanti che sulla parte retrostante metallica e accessibile da una stanzetta attigua. Ieri le è stato dato fuoco: "Per sistemarla avevamo apposto un pannello di plastica resistente, che si è sciolto. Si è incendiata anche la macchinetta che prende le banconote, che era già rotta. E anche il cassetto dei resti, che avevamo sostituito mercoledì. La cassa è da buttare via - dice sconsolata -. Il danno è di 11mila euro più Iva".

La conta non finisce qui. Come accaduto anche in passato, ieri il ladro ha usato un’asciugatrice come base per scavalcare il muro in cartongesso che separa la stanza principale da quella attigua. Dopo otto raid e tanti danni, coperti solo in parte dell’assicurazione, la titolare, che gestiva l’attività da tre anni, annuncia: "Abbasserò le serrande per sempre. Anche venerdi non ho incassato nulla, oggi (ieri, ndr) solo 6,50 euro a fronte di un affitto mensile da 550 euro più le bollette".

Venerdì notte alle 4 i poliziotti avevano arrestato il 23enne di origine albanese Vincenco Dubali, residente nel quartiere, con precedenti per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. Nel marzo ’24 era stato preso dalla polizia per le spaccate al centro estetico ’Invidia’ di via Passo Buole e all’Art caffè di via Martiri di Cervarolo.

Il giovane è comparso venerdì in tribunale per la direttissima. Ha detto che ha aperto una partita Iva per fare l’artigiano, che ha problemi di tossicodipendenza e che vuole riprendere un percorso al Sert; si era detto disponibile a risarcire per quel che può i danni. Il pm Giulia Galfano aveva chiesto l’obbligo di dimora, di firma quotidiano e di permanenza notturna a casa, poi applicate dal giudice Sarah Iusto.

Mentre la polizia cercherà di risalire all’identità di chi è entrato ieri pomeriggio, la donna si dice impaurita e arrabbiata: "Ora smantellerò tutto: dovrò pagare sei mesi di affitto senza entrate". La titolare mostra rabbia per la scelta della misure cautelari. "L’altra notte vi era la certezza che fosse stato lui, eppure è stato rimesso fuori con la possibilità di andare in giro. Ora io chiuderò per sempre: non è giusto che io abbia paura in casa mia. In un Paese civile, che civile non è, gli onesti vengono puniti".