Paci procuratore capo, atteso il sì del Csm

Il magistrato siciliano, esperto nella lotta contro la mafia e la corruzione nella pubblica amministrazione, ha già incassato l’ok della Cartabia

Migration

di Alessandra Codeluppi

Calogero Gaetano Paci. È il nome che stamattina, al Consiglio superiore della magistratura, la quinta commissione (preposta al conferimento degli incarichi direttivi in ambito giudiziario) proporrà al plenum perché sia deliberato come nuovo procuratore capo di Reggio. Paci, 57 anni agrigentino attualmente procuratore aggiunto a Reggio Calabria, è stato indicato all’unanimità per guidare l’ufficio vacante da più di un anno: ovvero da quando, il 18 marzo 2021, il procuratore capo Marco Mescolini fu trasferito a Firenze in seguito all’incompatibilità ambientale per lui ravvisata dal Csm dopo la vicenda scaturita dall’inchiesta sull’ex magistrato Luca Palamara e dall’esposto presentato nei suoi confronti da 4 pm in servizio a Reggio.

Da allora l’ufficio, che conta 9 sostituti procuratori e 9 viceprocuratori onorari, è stato coordinato dalla procuratrice reggente Isabella Chiesi. Per Reggio, oltre a Paci avevano presentato la domanda altri nove magistrati: tra loro è particolarmente noto il pm della Dda di Napoli Henry John Woodcock, oltre ai colleghi Antonio Gustapane, Filippo Santangelo, Erminio Carmelo Amelio, Rossella Poggioli, Isabella Cavallari, Paolo Savio, Marilù Gattelli e Francesco Rotondo. All’esito di una disamina del suo curriculum e di una comparazione con gli altri concorrenti, Paci è stato indicato dalla commissione come "il magistrato più idoneo, per attitudini e merito", a guidare Reggio. C’è l’ok del ministro della Giustizia Marta Cartabia, in una missiva alla commissione del 27 aprile: "Do il mio concerto a favore del magistrato Paci".

Dal 1993 al 1995 Paci è stato giudice a Palermo in materia penale: ha trattato procedimenti su reati contro la pubblica amministrazione, societari e finanziari; ha fatto parte anche dei collegi per il riesame dei provvedimenti di restrizione delle libertà personali, ed è stato estensore di numerose ordinanze su procedimenti di criminalità organizzata mafiosa. Sempre a Palermo, dal 1995 al 2014, diviene sostituto procuratore, inizialmente assegnato al gruppo specializzato nei reati contro la pubblica amministrazione. Tra il 1995 e il 1996 comincia a occuparsi di estorsione, usura, finanziamento illecito a partiti da parte di imprese ricondotte a Cosa nostra, oltre alla gestione di collaboratori di giustizia e indagini per la cattura di latitanti.

Nel 1999 viene nominato componente della Dda, trattando soprattutto le infiltrazioni negli appalti pubblici. Grazie alle inchieste da lui coordinate, vengono catturati diversi esponenti mafiosi: Mariano Tullio Troia, boss di Cosa Nostra nonché uno dei luogotenenti di Totò Riina; Tommaso e Giacomo Amato, fratelli killer di Marsala; il superlatitante Natale Bonafede; Salvatore e Sandro Lo Piccolo, padre e figlio della cosca di San Lorenzo. Sue le accuse che hanno portato alla condanna dei boss trapanesi che uccisero il giornalista Mauro Rostagno. Nel 2014 Paci approda all’ultimo incarico in Calabria come procuratore aggiunto: qui si è occupato di coordinamento del settore ordinario e di vari gruppi specializzati in materia urbanistica ed edilizia, volontaria giurisdizione e stato civile, informatizzazione dell’ufficio e altro. E poi di ‘ndrangheta, dopo che gli è stato assegnato il coordinamento della Dda per la zona geocriminale cosiddetta ‘Tirrenica’. Il procuratore capo di Reggio Calabria ha evidenziato che Paci "si è distinto nel coordinamento, nella gestione diretta di alcuni procedimenti, nel supporto dato ai sostituti della Dda".

Tra le inchieste calabresi più rilevanti, l’omicidio del giudice Antonino Scopelliti e le cosche Piromalli, Pesce e De Stefano. Nei pareri espressi nel 2019 e nel 2017 dal consiglio giudiziario di Reggio Calabria, lo si descrive come "magistrato di eccellenti capacità, elevata preparazione giuridica e sicura operosità, alto senso del dovere, forte tensione morale e onestà intellettuale, sensibilità ed equilibrio".