
"Le nostre figlie si allenano a pochi metri dall’hub dove sono accolti i migranti, in via Mazzacurati. Non sono al sicuro, chiediamo all’Amministrazione che vengano disposti ingressi separati". L’appello lanciato dalla Sgr Ginnastica Reggiana, società sportiva di ginnastica ritmica che conta un centinaio di tesserate tra i 6 e i 24 anni, è stato accolto.
"Siamo al lavoro e al fianco dell’associazione sportiva per monitorare l’evolversi della situazione, che confidiamo sia temporanea è provvisoria" ha ribattuto l’assessora allo sport Raffaella Curioni, con cui la società si era già confrontata insieme anche a Mauro Rozzi (presidente Fondazione per lo Sport). "A seguito di un sopralluogo fatto con i tecnici del comune – prosegue Curioni – siamo intervenuti per separare ulteriormente con strutture isolanti l’entrata della palestra e creare percorsi chiari, distinti ed individuabili per ingresso ed uscita delle atlete e dei migranti".
La richiesta di una separazione dei due accessi era stata avanzata anche dalla presidente della società, Silvana Valcavi. "Sono a favore dell’accoglienza – ha detto – ma ci stanno a cuore le nostre ginnaste, che rappresentano un’utenza fragile rispetto ad un contesto comunque precario di sicurezza". "Non c’è stato finora alcun episodio di paura o di disturbo – ha poi puntualizzato –. E sia chiaro che non reputiamo queste persone potenzialmente pericolose solo perché sono migranti, ma è giusto fare prevenzione al fine di creare una situazione di giusta convivenza".
Comunque sia, la società aveva già preso in considerazione l’idea di attivare una vigilanza privata, qualora non fossero state adottate dal Comune (che è proprietario dei magazzini in cui ci sono la palestra e l’hub) misure adeguate. A quanto pare, però, questo intervento non sarà necessario.
"L’hub di via mazzacurati era l’unica soluzione possibile rispetto alla richiesta del governo di occuparsi di questa emergenza di gestire arrivi nelle città – ha precisato l’assessora Curioni –. Dunque insieme alla Prefettura ed alla Croce Rossa abbiamo preso in carico la situazione e messo a disposizione questo spazio".
"A Reggio Emilia mi sento di dire che abbiamo fatto e stiamo facendo la nostra parte – aggiunge – ma il governo non ci sta dando gli strumenti per gestire un’accoglienza di qualità che parta dall’inclusione e non solo dalla mera assistenza". "Comprendiamo la preoccupazione dei genitori e della dirigenza sportiva e faremo di tutto per far sì che non si creino criticità e che ci possa essere una convivenza il più possibile serena per il tempo necessario che confidiamo essere breve" conclude l’assessora Curioni.
g.ben.