Palpeggia una ragazza Condannato a due anni

Nell’estate del ’21, durante un ballo al Lido Po, un 29enne allungò le mani. La giovane, 17 anni, chiamò subito i carabinieri e lo fece identificare

Migration

BORETTO

Lui, un ragazzo pakistano che all’epoca dei fatti contestati aveva 29 anni, è finito a processo con l’accusa di violenza sessuale: mentre una ragazza ancora minorenne - aveva 17 anni - stava ballando al Lido Po, durante il Ferragosto 2021, il giovane l’avrebbe palpeggiata.

Da quanto denunciato dalla giovane, dapprima aveva ricevuto avances insistenti e poi aveva subito quel toccamento. Rimanendo turbata da quei gesti invasivi, aveva chiamato subito gli addetti alla sicurezza e, insieme ai suoi amici, aveva identificato il presunto responsabile nel 29enne. Erano stati chiamati anche i carabinieri. Davanti al collegio dei giudici presieduto da Cristina Beretti, a latere Giovanni Ghini e Silvia Semprini, ieri mattina è stata ascoltata la giovane, costituita parte civile attraverso l’avvocato Domenico Noris Bucchi, oltre a una sua amica: entrambe hanno confermato la ricostruzione accusatoria. Poi è stato sentito anche un carabiniere.

A quanto emerso, l’imputato e la ragazza si conoscevano solo di vista. Si è poi proceduto alla discussione. Il pm Maria Rita Pantani ha chiesto 2 anni e 1 mese di pena, oltre alla qualificazione in fatto di minore gravità. La difesa, affidata all’avvocato Andrea Cantoni, ha domandato l’assoluzione "per non aver commesso il fatto", sostenendo che il fatto fosse riconducibile a un corteggiamento avvenuto dentro la disco; in subordine il reato di minore gravità e la pena sospesa.

La Corte lo ha condannato a 2 anni, con il reato inquadrato come fatto meno grave e la sospensione condizionale della pena. Alla ragazza è stato riconosciuto un risarcimento di 5mila euro. "Dopo la lettura delle motivazioni valuteremo se ricorrere in Appello", commenta l’avvocato Cantoni. Si dice "soddisfatto" l’avvocato Bucchi: "La tesi della parte civile, che ricalcava quella della Procura, è stata accolta".

Alessandra Codeluppi