
L’emozione di Paolo Rozzio: «Il rinnovo? Io resterei, anzi fare un indeterminato»
Per lui in stagione 1172 minuti distribuiti in 15 gare, a cui vanno aggiunti 90’ in Coppa Italia: non di certo per scelta tecnica, perchè capitan Paolo Rozzio (compirà 33 anni il 22 luglio) è stato fermato da un infortunio tosto che lo ha tenuto lontano dai campi per quasi cinque mesi. Simbolo della squadra, il suo rientro da titolare è avvenuto nelle ultime quattro gare: risultato, tutte vinte.
Fondamentale, un perno non solo a livello tattico ma anche sotto l’aspetto della personalità: la sua presenza giova a chi gli gioca accanto. Per lui, a Reggio dal 2016, sono 214 le presenze totali in granata considerando tutte le competizioni. Il suo legame con questa città e la sua gente, però, va ben oltre questi crudi numeri: ieri mattina appena arrivato all’ingresso della stazione Mediopadana, è stato raggiunto da un tifoso che gli ha regalato una bottiglia per fare un brindisi collettivo. Come a dire che spettasse a Rozzio, in un certo senso, dare il via alla festa, ed è stato sempre lui uno dei principali protagonisti dei cori dei tifosi. "Un capitano, c’è solo un capitano" il più gettonato.
Paolo Rozzio: cosa prova nel sentire tutto questo affetto? I cori sono tutti per lei. "Stavolta faccio davvero fatica a parlare, mi fanno commuovere. Guardate che bellezza: è meraviglioso tutto questo".
Quanto la rende felice aver raggiunto questo obiettivo? "Troppo, è un’emozione unica, e festeggiare con questa gente è più bello di vincere il campionato. È stato inaspettato perché a un certo punto era davvero difficile. Questa impresa la metto in cima alle gioie sportive di tutti questi anni, stavolta sono davvero provato, ripeto che oggi (ieri, ndr) quasi non riesco a parlare".
Da uno a mille quanto è emozionato? "Mille, mille! (si scioglie in una risata, ndr)".
A chi dedica il traguardo? "Alla mia famiglia in primis, mi è sempre stata vicina, sono fondamentali per me e il primo pensiero è costantemente per tutti loro".
Tornando ai discorsi di campo: qual è stato il momento della svolta? "Non so se ci sia stato un episodio preciso: credo che la consapevolezza di rischiare davvero di non farcela ci abbia fatto scattare nella testa quel qualcosa in più, e mi riferisco sia ai giocatori di proprietà che a quelli che sono in prestito. Questo è stato fondamentale: hanno mostrato tutti grande attaccamento dando un grandissimo contributo, nessuno escluso, e per questo devo fare i complimenti alla squadra".
L’infortunio le ha impedito di dare il suo apporto totale come avrebbe voluto. Quanto è stata dura? "Troppo, cinque mesi sono tanti e non è stato facile, ma sono felice alla fine di essere tornato a dare una mano".
Ora il rinnovo? "Ne parleremo con la società, ma credo che ci sia l’intenzione da parte di tutti. Io resterei molto volentieri, anzi: farei l’indeterminato, magari! (sorride, ndr)".
La folla intanto continua a cantare il suo nome. "Sono innamorato di loro, vorrei finire assolutamente la carriera qui".