Pasqua amara: i Nas sequestrano 10 colombe

Prodotti senza etichetta o tenuti a contatto col pavimento: i controlli in città e provincia hanno portato a sanzioni di migliaia di euro

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Per alcune attività questa Pasqua sarà meno dolce, dopo i controlli fatti dai carabinieri del Nas di Parma sulla sicurezza alimentare.

Le ispezioni igienico sanitarie presso alcune attività di fornai della città hanno accertato irregolarità. In una in particolare le scorte di alimenti venivano tenute a diretto contatto con il pavimento ed è stata trovata anche della vecchia sporcizia all’interno dei locali, oltre alla formazione di ghiaccio nei congelatori. Insieme alle sanzioni a carico del titolare è stato emesso anche l’istituto della diffida.

In un altro forno, sempre cittadino, i carabinieri hanno sequestrato una decina di colombe pasquali già imballate: erano senza etichetta delle informazioni obbligatorie (vedi: elenco allergeni, produttoreconfezionatore, peso e indicazione O.S.A.). Tutto il materiale sequestrato ha un valore di euro 200; contando anche le violazioni riscontrate, complessivamente sono state fatte sanzioni per oltre 5.000 euro.

I controlli non si sono limitati alla sola area cittadina, ma i carabinieri hanno provveduto a ispezionare anche diverse attività nella zona della Val d’Enza.

In una rosticceria i militari hanno accertato irregolarità relativamente alle norme per il contenimento dell’epidemia Covid-19. Innanzitutto mancava il cartello indicante il numero massimo di persone consentite contemporaneamente all’interno del locale.

Quanto poi alle condizioni igieniche, anche in questo caso il locale presentava della vecchia sporcizia su tutte le superfici degli arredi, nonché sui pavimenti. C’erano anche delle crepe nella controsoffittatura in cartongesso, di nuovo il ghiaccio all’interno dei congelatori e dei semilavorati non correttamente identificati e stoccati.

La pavimentazione anche era danneggiata, il sistema aspirante non funzionava e c’erano diversi contenitori di rifiuti senza un sistema di chiusura.

Alla luce delle gravi criticità riscontrate, è intervenuto sul posto anche il personale del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl: essendo l’esito dei controlli il medesimo, è stata disposta la sospensione immediata dell’attività fino al ripristino delle condizioni igieniche. Al titolare, non da ultimo, sono arrivati 3400 euro di multa.