Paura del maniaco: Lungocrostolo svuotato

Viaggio in un parco delle Caprette deserto, ma c’è chi non ci sta: "A questo punto bisognerebbe chiudersi in casa e non fare più niente"

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Alla notizia del molestatore ancora in circolazione, il parco delle Caprette si spopola.

Il timore e l’allarme suscitato dopo l’ultimo ’agguato’ con finalità sessuali ad una ragazza di 30 anni, martedì, nel tardo pomeriggio, ha reso ancora più spopolato, uno dei punti di riferimento della socialità e dell’attività all’aria aperta dei reggiani.

Per tutte queste ragioni abbiamo ripercorso il tratto “incriminato”, quello che va dall’imponente negozio del fiorista Cilloni fino al cimitero ebraico, per poi addentrarci nel parco vero e proprio, attraverso le sue rinomate stradine e sentieri. E la desolazione regna sovrana.

Tra i pochi pareri raccolti si notano due prese di posizione: c’è chi non si sente minacciato dalle recenti aggressioni e chi invece esce con qualche precauzione in più.

"Io non l’ho mai visto. Vengo tutte le mattine, tutti i giorni da 15 anni anche d’inverno: ho un gruppo con cui cammino e vado in compagnia, non uscirei mai da sola di questi tempi. Inoltre ho il telefonino già pronto, mi basta chiamare il 113. Certo che non si dovrebbe venire di sera" afferma Giovanna Campani. Per poi aggiungere: "Quello che ho notato è che in questi giorni non c’è nessuno, a differenza del fine settimana che si vive il finimondo con persone in costume che prendono il sole, specie i ragazzi: è impossibile che con quel caos il molestatore faccia qualcosa. Diverso è in settimana".

Un’altra testimonianza anonima, di una donna di mezza età, conferma tensione nell’aria nonostante i controlli della polizia: "Subito minimizzavo un po’ quando ho visto la notizia sui giornali però poi mi sono resa conto del pericolo. Forse non colgo la minaccia fino in fondo perché per fortuna non ho subito cose simili però mi hanno spiegato che alle volte davanti a questi fatti non si reagisce con la fuga, perché sotto shock". Però non rinuncia alla passeggiata : "Io continuo a venire sempre di mattina con il cane e un’amica. Mio marito per dire è più in ansia di me". Altrettanto preoccupata è Patrizia, 68 anni, in giro con la nipotina di pochi anni : "Io ho sentito la notizia al telegiornale però, venendo in questi giorni, non ho visto nulla. Ci sono anche persone che camminano da sole ma io sono tesa, ad essere sincera. Prima andavo fino all’altra parte del Crostolo con la bambina ma ora non mi attento: di solito seguivo il percorso mentre adesso al massimo mi aggrego a qualcuno come ho fatto oggi seguendo il signore" dice riferendosi a Giorgio, 72 anni, nonno a passeggio con il nipotino, il quale aggiunge :"Non sapevo di questa storia però, se posso esprimere la mia opinione, credo che questo stato precario dal punto di vista sociale incida su tutto e questo episodio può essere figlio della realtà in cui stiamo vivendo".

Non tutti sono allarmati. È il caso di Franca Veronesi che non cede alla paura : "Non ho un’opinione precisa a riguardo però secondo me non bisogna smettere di andare al parco: io continuerò a farlo, anche da sola". Dello stesso parere è Lucia Torricelli, frequentatrice assidua di questo percorso :"Non ci sono parole, io vado senza problemi perché a questo punto bisognerebbe chiudersi in casa e non fare più niente".

Sofia Martino