Pd e Fdi, guerra di sms per influenzare la Bonifica

I due principali partiti si spaccano tra Lista 1 e Lista 2. E partono gli insulti. Ma nessuna delle due segreterie dice di aver dato l’imprimatur.

Pd e Fdi, guerra di sms per influenzare la Bonifica
Pd e Fdi, guerra di sms per influenzare la Bonifica

"Il Partito Democratico sostiene la lista 1", "Fratelli d’Italia e la destra appoggiano la lista 2". Il gossip politico entra a gamba tesa nelle elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione della Bonifica dell’Emilia-Centrale. A tre giorni dalla chiusura delle urne nelle chat whatsapp delle associazioni di categoria e degli operatori del settore agro-alimentare hanno cominciato a girare non più i soliti messaggi di invito al voto, ma anche attacchi alle liste avversarie con attribuzione di un presunto sostegno partitico "clandestino". A dire il vero, nella sezione 2 è in corsa la lista green n.3 che non fa mistero di essere espressione di Verdi e Movimento 5 Stelle. Ma gli altri partiti - Pd in testa, e con l’eccezione di FdI -, non si sono mai schierati: il governo del Consorzio è legato a scelte concrete di pianificazione e gestione del territorio trasversali, con idee e proposte che travalicano i colori politici. E questo, fino a giovedì, sembrava un dato assodato. Certo, il ministro delle Infrastrutture Matteo Savini ha fatto della realizzazione della Diga di Vetto (quella grande, grossa e con capienza oltre i 100 milioni di metri cubi) una delle sue battaglie. Da qui a pensare che la diga sia leghista, acqua ne passa. Tant’è che sia lista 1 che lista 2 la vogliono. La stesse associazioni non possono essere politicamente targate, ma abbracciano interessi trasversali al mondo agricolo, dell’imprenditoria e della società civile. La lista 1 "La Bonifica del Fare" (portavoce Lorenzo Catellani) ha il sostegno di Cia, Coldiretti, Lapam Confartigianato e Legacoop, mentre lista 2 "Diga e acqua per il territorio" (portavoce Marcello Bonvicini) è appoggiata da Confagricoltura, Unindustria, Confcoop e associazioni pro-diga. Eppure i messaggi girano e rigirano sui telefonini: "Il Pd scende in campo, e anche in acqua", ne recita uno dei sostenitori della lista 2, mentre in un altro si legge: "Le destre e FdI appoggiano la lista 2… Ti chiediamo se puoi andare a votare per la lista 1 e se puoi anche mandare a votare altri". Il segretario provinciale del Pd Massimo Gazza dal canto suo smentisce categoricamente che il proprio partito abbia dato l’imprimatur a chicchessia. Ad agitare ancora di più l’ultimo scorcio della corsa (non è previsto il silenzio elettorale) è Lorenzo Melioli, responsabile Dipartimento politiche agricole di FdI Reggio, candidato nella lista 2, che si era già schierato contro Cia e Coldiretti: "Proprio nelle battute finali, dobbiamo fare i conti con la pochezza di chi non ha idee, con chi intende guidare l’elettore attraverso l’astio politico: la cura dell’ambiente non ha colore politico… Proprio in queste ore il Pd (o quel che ne resta) sta informando gli aventi diritto al voto che schierarsi con la Lista 2 è roba da fascisti, perché la diga è di destra. La curiosa trovata del Pd ha del grottesco e quasi rimpiango gli avversari di ieri. L’acqua fascista? Rido per non piangere. Avete visto quello che è successo in Romagna? Ai campi serve l’acqua nei mesi di siccità, certi argomenti lasciamoli ai libri di storia".

Francesca Chilloni