Cambiano i tempi, cambiano i dirigenti, si fa sfoggio di slogan trendy e si realizzano stand all’insegna dell’ecosostenibilità, dove il legno predomina e scalda (fin troppo) ma rende l’idea del calore di una comunità che, viceversa, non vuole cambiare. Ed in fondo è questa la forza del mondo Pd, che si ritrova per la sua kermesse annuale più importante, la propria festa nazionale, a Reggio Emilia, a 12 anni di distanza dall’ultima volta. Una festa che è stata inaugurata ieri sera, dai dirigenti deldem, alla presenza del candidato del Pd alle regionali Michele de Pascale ("dovete essere orgogliosi di questi volotari", ha detto). E proprio nell’occasione in cui torna a chiamarsi Festa dell’unità per evocare la comunione di intenti e non più l’ex glorioso giornale comunista, s’intende. Ma rappresenta un ideale trait d’union per i 500 volontari che, in barba al caldo tornato torrido e alle fatiche di allestire un evento di questo tipo, si ritrovano tutti nello spirito espresso da Aurora Predieri, alla sua 30ª Festareggio che nell’indirizzare nelle varie location dell’Iren Green Park ospiti, media e operatori chiosa: "Qui non si molla mai, per l’idea, per la fede in certi valori a cui non si può rinunciare".
Motivazione che spinge donne come Armida Ferrari a continuare ad impegnarsi, dall’alba al tramonto, al ristorante ’’La Resdora’, dove quotidianamente da decenni, e alla soglia dei 94 anni, continua a pulire e impanare funghi, per i tanti avventori che arriveranno dato il carattere nazionale della festa. Mentre la volontaria più giovane, Giulia, ha 15 anni.
Uno spirito incarnato prue dai volontari de ’Il chiosco’ i quali, incuranti degli oltre 30 gradi che imperversano sono pronti a cucinare, come spiega il loro portavoce, Roberto Bertacchini, "gnocco fritto, baccalà, chizze ed erbazzone per i nostri ospiti: il caldo non ci spaventa, ci siamo abituati".
Una festa dell’Unità anche molto femminile, che poi è il trend politico dell’estate Democratica sull’onda del tentativo di Kamala Harris di scalare la Casa Bianca, in Usa. "Avanti tutte", si legge davanti allo stand che si occuperà delle tematiche "in rosa", luogo che va in qualche modo sostituire l’apprezzato Bar Barbie tutto colorato nello stile del cartoon e che quest’ anno i Giovani Democratici hanno denominato ’Emilia Baranoica’, con evidente omaggio ai Cccp, dato che tra loro hanno deciso di chiamarsi, per l’occasione Gggd.
Nel pomeriggio predominano i volontari più anagraficamente datati perché, da veterani della manifestazione, sanno meglio muoversi tra stand ancora da montare, ultime tende da sistemare, casse colme di prodotti gastronomici da distribuire alle cucine dei vari ristoranti per i menu serali.
Pian piano però si vedono arrivare anche gruppi di giovani, maglia dell’"estate militante" d’ordinanza e zaino in spalla, pronti a dare il contributo quando, a tarda sera, la festa entrerà nel vivo e tutto, si augurano in casa Pd, si riempirà. Con l’avvicinarsi del momento clou dell’inaugurazione, sale la fibrillazione anche negli uffici della direzione e presso lo stand che verrà usato, durante le settimane della kermesse, dai deputati del Pd: uno spazio ampio, inaugurato alla presenza dei parlamentari reggiani Andrea Rossi e Ilenia Malavasi, dove spiccano le sagome del popolo di centrosinistra che si tiene per mano, nel segno di Giacomo Matteotti. Si prova insomma a rafforzare il legame tra il popolo che crede nell’idea e i suoi rappresentanti che tentano di applicarla. La Festa dell’unità è probabilmente l’unico luogo dove le due anime possono fondersi.