
Le linee guida dem illustrate dall’ex sindaco di Boretto, alla guida della Federazione per altri quattro anni "Dobbiamo innovarci, essere credibili di fronte alle sfide della società. Saremo la casa della partecipazione".
di Gabriele GalloApertura, equilibrio e innovazione. Queste le parole chiave su cui gli imminenti congressi dei circoli del Pd si confronteranno e da cui scaturirà l’azione programmatica della federazione provinciale dem sino al 2029. A guidarla, come anticipato dal Carlino due giorni fa, sarà ancora Massimo Gazza (foto). Stavolta, a differenza della scorsa, non ci sarà una sfida interna. Il segretario uscente, con l’avversario di allora, il sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro, ha stretto un accordo che ha portato a un candidato unico e a una mozione unitaria.
Il percorso congressuale (4000 iscritti, prima assise il 26 maggio a Correggio, l’ultima il 15 giugno a Scandiano) eleggerà i delegati all’Assemblea Provinciale, che proclameranno alla Festa della Biasola il 20 giugno Gazza segretario. I dettagli sono stati illustrati ieri alla sede di via Gandhi. Presenti i due ex avversari e la presidente dell’Assemblea, Roberta Mori. Dopo i ringraziamenti di rito ai sostenitori e il riconoscimento a Cavallaro di "avere fatto un ottimo lavoro nella sua delega agli Enti Locali in segreteria", Gazza ha proseguito: "La prima parola chiave è apertura. Al nostro interno facendo sì che tutte le sensibilità presenti abbiano cittadinanza, e poi esterna: saremo una casa della partecipazione, ancora di più tra la gente".
Tema che si concretizzerà attraverso la maggiore importanza data ai tavoli tematici e ai dipartimenti. Gazza ha ribadito la centralità "dell’approccio collegiale e cooperativo nelle decisioni" passando poi a tratteggiare come il Pd reggiano intende l’innovazione: "Essere credibili di fronte alle sfide della società attuale, rafforzare la formazione a partire dal rapporto tra politica e intelligenza artificiale, investire su energie nuove: ma senza preclusioni anagrafiche, conosco 50enni che hanno visioni più nuove di molti giovani".
Passando ai temi politici il nuovo mandato che Gazza eserciterà "passerà da un congresso unitario che è una grande occasione, perché testimonia la compattezza del Pd, ma anche la responsabilità di essere un laboratorio per la politica nazionale, visti i risultati ottenuti in termini di voti". Nei congressi dei circoli "ci saranno tracce programmatiche che potranno essere confermate, implementate o anche stravolte nel dibattito". Che tra i sostenitori di Gazza e Cavallaro è stato serrato, dal 2021: "Gli spigoli e le spigolature sono stati però smussati negli anni" ha sintetizzato Gazza.
Un lavoro, ha dichiarato in proposito Roberta Mori, "che Massimo ha svolto con metodo e merito, coinvolgendo, cucendo allo scopo di raggiungere l’unitarietà". Dopo Gazza è intervenuto Cavallaro: "Massimo in questi quattro anni ha fatto decadere tutti i pregiudizi che nel 2021 giustificavano la sfida con lui. Si è comportato da custode del partito, non da padrone o leader indiscusso"; aggiungendo poi "di condividere praticamente tutto del suo intervento", salvo un piccolo distinguo: "I giovani devono comunque avere un ruolo importante nel Pd, perché se è vero che un 70enne può avere più energia di un 20enne, essi hanno un’apertura mentale che in altre generazioni è ossidata". Riguardo agli incarichi che Cavallaro avrà nella futura segreteria domina la diplomazia, con una chiosa non da poco: "Massimo mi ha chiesto di restare nella segreteria. Il resto lo vedremo. Ritengo però corretto che Roberta Mori resti presidente dell’Assemblea". "Nel percorso verso i congressi nessuno mi ha fatto richieste di valorizzazione di percorsi personali" chiosa Gazza.