PAOLO ROSATO
Cronaca

Pd, sinistra e riformisti all’attacco: "Ronde inammissibili a Reggio"

"Le ronde dei neofascisti sono incompatibili con la democrazia e la sicurezza delle persone". Questo è l’appello che il Pd...

Un’ immagine della ‘passeggiata’

Un’ immagine della ‘passeggiata’

"Le ronde dei neofascisti sono incompatibili con la democrazia e la sicurezza delle persone". Questo è l’appello che il Pd consiliare reggiano, assieme ad altre forze di centrosinistra, fa alle forze dell’ordine perché queste iniziative non ci siano più in città. "Le forze dell’ordine intervengano. Respingiamo con fermezza l’iniziativa della ‘Rete dei Patrioti’ e di ’Reggio Emilia Tricolore’ (nella foto), che propongono una forma di giustizia privata e fai-da-te, evidentemente fondata sulla discriminazione socio-culturale e identitaria nei confronti di chi, secondo il giudizio arbitrario di questi sedicenti ‘patrioti’, dovrebbe essere allontanato – incalza il centrosinistra –. Si tratta di un episodio autoritario, illegittimo e pericoloso, contrario ai principi costituzionali.

Chi ha dato loro il diritto di decidere chi e come individuare? Dopo mesi di provocazioni e attacchi rivolti alla città e a tutte le istituzioni, nascosti dietro parole d’ordine come ‘sicurezza’, ‘lotta al degrado’ e fantasie sull’abolizione del 25 aprile, assistiamo ora a un salto di qualità preoccupante da parte di gruppi riconducibili alla destra neofascista, che si organizzano in vere e proprie ronde nei quartieri".

"Tali iniziative, che ricordano milizie politiche, scavalcano e delegittimano l’operato delle forze dell’ordine – aggiunge il Pd assieme agli partiti –, senza offrire alcuna sicurezza in più ai cittadini. Al contrario, alimentano tensioni sociali che possono facilmente sfociare in episodi di violenza, come già avvenuto altrove. Sono le forze dell’ordine deputate a intervenire per tutelare la sicurezza delle persone e la legalità. Viviamo un momento di crisi sociale che colpisce in particolare i più vulnerabili, crisi su cui la destra specula da anni, dimostrando — anche al governo del Paese — di non avere alcuna reale intenzione di affrontarla. È evidente il tentativo di criminalizzare l’immigrazione, evitando di agire sulle cause strutturali e ostacolando sempre di più chi, ogni giorno, opera nel tessuto sociale, nei quartieri popolari e nei servizi pubblici. Continueremo – aggiungono – a lavorare per la convivenza, l’inclusione e la dignità delle persone, difendendo un modello di società aperta, giusta e solidale.

La sicurezza sociale si costruisce con politiche pubbliche, partecipazione e una presenza attiva delle istituzioni. Reggio Emilia ha già dimostrato di saper rispondere alle provocazioni neofasciste. E continueremo a farlo".