Pedofilia a Reggio Emilia, abusi su minori e migliaia di foto pedopornografiche. Arrestato

Il 60enne aveva nascosto e archiviato ossessivamente i file. L'indagine dei carabinieri in collaborazione con una associazione onlus

Una persona in chat

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Reggio Emilia, 6 agosto 2018 – Un incensurato sessantenne, originario e residente nel Reggiano, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo di Reggio in quanto ritenuto autore di reati che vanno dalla pornografia minorile, atti sessuali con minori sui quattordici anni e violenza sessuale aggravata commessa con abuso delle condizioni di inferiorità psichica della vittima, commessi tra il 2000 e il 2017.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Tribunale di Bologna, su richiesta di Luca Venturi, pubblico ministero della Procura distrettuale felsinea autorità giudiziaria competente per il grave delitto, coordinata da Giuseppe Amato. “Raccapriccianti” sono state definite le immagini e i video rinvenuti dai militari sul computer sequestrato all’indagato, a tal punto che anche gli stessi inquirenti hanno faticato non poco a eseguire gli accertamenti, visto il fisiologico impatto emotivo provocato dalla visione del materiale, avendolo infatti scandagliato nelle migliaia e migliaia di sottocartelle in cui i singoli file erano stati ossessivamente nascosti ed archiviati.

L’attività investigativa, avviata con la fattiva collaborazione dell’Arma dei Carabinieri con una associazione Onlus attiva a contrasto della pedocriminalità sul territorio nazionale, ha trovato origine dalla perquisizione effettuata, qualche mese fa, nell’abitazione dell’indagato. Era stato sequestrato materiale informatico idoneo all’archiviazione di file tra cui, in particolare, anche alcune spypen che l’uomo usava per riprendere di nascosto minorenni, anche le stesse parenti, talvolta affidate alla sua vigilanza mentre queste ultime erano intente a spogliarsi nella propria cameretta oppure a farsi la doccia.

C’erano anche foto e video di bimbe straniere, di 7-8 anni, probabilmente scaricate dal web, spesso realizzate in modo professionale da studi fotografici. La “ossessione” dell’indagato verso le bambine è stata confermata dal rinvenimento di migliaia di fotografie in cui lo stesso, attraverso l’apposito utilizzo di software di modifica immagini, dopo aver scaricato alcune foto pornografiche ritraenti atti sessuali completi tra adulti, aveva poi sostituito al volto del porno attore il proprio volto, al corpo della porno attrice quella del corpo nudo di una bambina scaricata dalla rete ed infine al volto di quest’ultima il volto di altre minorenni. Le indagini dei carabinieri proseguono per verificare la provenienza di un così ingente materiale pedopornografico anche attraverso gli organi di cooperazione internazionale di polizia in materia di reati sessuali ai danni di minorenni, al fine di oscurare i siti internet di riferimento.