Pedopornografia, giovane in carcere

La condanna è diventata definitiva e dovrà scontare 3 anni di reclusione. Faceva parte di una rete

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Era finito in carcere poco più di due anni fa, in una maxi operazione nazionale contro la pedopornografia, con le forze dell’ordine che avevano individuato una rete di pedofili che, su una nota piattaforma di messaggistica, scambiavano materiale illegale. Tra i coinvolti figurava anche un giovane residente nella Bassa Reggiana, dichiarato in arresto per fatti risalenti al periodo tra il 2016 e il 2020. In una perquisizione domiciliare era stato trovato in possesso di ingente materiale pedopornografico, anche autoprodotto. E’ partito l’iter processuale, con la seconda sezione penale della Corte d’Appello di Bologna che nell’ottobre dello scorso anno ha confermato la sentenza di primo grado emessa dal Gip del tribunale di Bologna, condannando il giovane alla pena di tre anni di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 12 mila euro. La condanna è divenuta esecutiva nei giorni scorsi, dopo che la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dall’imputato. L’esecutività della sentenza di condanna ha visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica del tribunale di Bologna emettere il provvedimento di di carcerazione del 24enne, trasmesso ai carabinieri reggiani. Provvedimento già eseguito con il trasferimento del giovane in carcere per espiare la pena residua, che dovrebbe esaurirsi nel luglio dell’anno prossimo. L’inchiesta in questione era stata denominata "50 Community", considerata tra le più articolate degli ultimi anni in tema di pedopornografia, impegnando duecento investigatori del Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online e della polizia postale. Erano stati attuati veri e propri pedinamenti virtuali per risalire ai nomi dei frequentatori delle chat.