Morto nel pozzo, la moglie: decesso naturale, poi l'hanno gettato giù

Reggio Emilia, il giallo di Toano. Marta Ghilardini ha dato la sua versione ai carabinieri. Forse i tre volevano continuare ad incassare la pensione

Reggio Emilia, 1 giugno 2022 - Colpo di scena nel caso di Giuseppe Pedrazzini, il 77enne trovato morto nel pozzo di fianco a casa sua a Cerrè Marabino (Toano) la sera dell’11 maggio. La moglie dell’uomo, Marta Ghilardini, che si era presentata sabato mattina spontaneamente ai carabinieri, al termine dell’interrogatorio ha confermato le dichiarazioni di sabato accusando la figlia Silvia e il genero Riccardo Guida. Secondo la ricostruzione della donna, il marito sarebbe morto per cause naturali poi la figlia e il genero lo avrebbero gettato nel pozzo.

Il recupero del corpo di Giuseppe Pedrazzini dal pozzo
Il recupero del corpo di Giuseppe Pedrazzini dal pozzo

Il movente di questo gesto sarebbe stato la volontà da parte dei tre di continuare a incassare la pensione dell'uomo. Secondo il racconto della 63enne, il decesso del marito risalirebbe all'8 marzo scorso.

Morto nel pozzo, la madre accusa la figlia

Che ci fosse una divisione in famiglia era ormai chiaro anche dopo che giovedì 26 maggio tutta la comunità l’aveva vista camminare da sola dietro il carro funebre del marito - che secondo la procura è stato ucciso - e posizionarsi sempre in solitudine tra i banchi in chiesa.

Il genero, la figlia e la moglie di Giuseppe Pedrazzini, fuori dal carcere di Reggio
Il genero, la figlia e la moglie di Giuseppe Pedrazzini, fuori dal carcere di Reggio

La vedova risulta accusata del presunto omicidio del marito e indagata in concorso con la figlia e il genero a assieme ai quali ha trascorso quattro giorni in carcere per poi essere tutti scarcerati dal gip per mancanza di indizi di colpevolezza. 

Sul caso indagano i carabinieri coordinati dal pm Piera Cristina Giannusa. Tanti, ancora, i punti da chiarire nel giallo: come l'anziano è potuto finire in quel pozzo artesiano? Accidentalmente o gettato (da vivo o se già morto) da qualcuno come crede il pm che ha formulato anche le ipotesi di soppressione di cadavere e sequestro di persona?

Sullo sfondo c’è il presunto movente economico con madre, figlia e genero sul lastrico in cerca di soldi tanto da mettere in vendita un terreno e – come pensa la Procura – sfruttare la pensione della vittima che sarebbe stata percepita anche dopo la morte grazie al conto cointestato con la figlia accusata, sempre assieme a marito e madre, anche di truffa ai danni dello Stato. Ma è ancora tutto da dimostrare.