"Per Eletti una pena insufficiente"

La Procura impugna in Cassazione la condanna al 33enne (24 anni e 2 mesi) per l’omicidio del padre

"Per Eletti una pena insufficiente"

"Per Eletti una pena insufficiente"

La Procura ha impugnato in Cassazione la condanna in primo grado per Marco Eletti, il 33enne accusato dell’omicidio del padre Paolo e di quello tentato, attraverso sostanze venefiche, della madre Sabrina Guidetti, fatti avvenuti il 24 aprile 2021 nella casa di San Martino. Al centro dell’appello del pubblico ministero vi è la quantificazione della pena. Eletti, che aveva confessato durante il processo, era stato condannato a 24 anni e 2 mesi. È stato riconosciuto colpevole di omicidio con l’aggravante della premeditazione, così com’è stato riconosciuto l’uso di sostanze venefiche per il tentato omicidio della madre, trovata narcotizzata e coi polsi tagliati accanto al marito.

L’imputato era stato assolto dalla falsificazione delle ricette mediche per comprare le benzodiazepine, iniettate nei bignè portati alla famiglia e mangiati solo dalla madre. I giudici hanno dato le attenuanti generiche, riconoscendo nel giovane una "fragilità emotiva dovuta al suo vissuto". Dalle indagini era emerso che la vittima non era il padre naturale di Marco e che i genitori avessero una doppia vita; c’erano inoltre screzi sulla casa di San Martino. Secondo gli avvocati Domenico Noris Bucchi e Luigi Scarcella, Eletti aveva pianificato la morte della madre avvelenando i bignè. Poi, in preda a un raptus, aveva colpito a morte il padre con un martello. Secondo la Corte, invece, l’omicidio era premeditato: quel giorno risulta che l’imputato cercò su Google "come uccidere un uomo con un martello". La difesa può valutare il ricorso in Appello per chiedere uno sconto per il suo assistito.

Alessandra Codeluppi