Un percorso di confronti, di fede, un incontro tra punti di vista, nel nome degli orizzonti di Papa Francesco. Questo l’argomento del dibattito che ha visto partecipare il vescovo di Modena e Carpi, monsignor Erio Castellucci, intervistato da Giampaolo Ferretti e che ha visto la partecipazione di un numeroso e attento pubblico alla Festa del Pd di Sant’Ilario a Parco San Rocco.
"Avvicinarsi, esprimersi, ascoltarsi, guardarsi, conoscersi, provare a comprendersi, cercare punti di contatto, tutto questo si riassume nel verbo ‘dialogare’", ha ricordato monsignor Castellucci. "Per incontrarci e aiutarci a vicenda abbiamo bisogno di dialogare. Non c’è bisogno di dire a che serve il dialogo. Mi basta pensare che cosa sarebbe il mondo senza il dialogo paziente di tante persone generose che hanno tenuto unite famiglie e comunità. Il dialogo perseverante e coraggioso non fa notizia come gli scontri e i conflitti, eppure aiuta discretamente il mondo a vivere meglio, molto più di quanto possiamo rendercene conto. Alcuni provano a fuggire dalla realtà rifugiandosi in mondi privati, e altri la affrontano con violenza distruttiva, ma ‘tra l’indifferenza egoista e la protesta violenta c’è un’opzione sempre possibile: il dialogo. Il dialogo tra le generazioni, il dialogo nel popolo, perché tutti siamo popolo, la capacità di dare e ricevere, rimanendo aperti alla verità. Un Paese cresce quando dialogano in modo costruttivo le sue diverse ricchezze culturali: la cultura popolare, la cultura universitaria, la cultura giovanile, la cultura artistica e la cultura tecnologica, la cultura economica e la cultura della famiglia e la cultura dei media. Spesso – ha detto ancora il vescovo di Modena – si confonde il dialogo con qualcosa di molto diverso: un febbrile scambio di opinioni nelle reti sociali. Sono solo monologhi che procedono paralleli, ma i monologhi non impegnano nessuno",