Reggio Emilia, 13 settembre 2024 – Il futuro volto delle Fiere di Reggio sotto il segno di Max Mara. Questa mattina al Tecnopolo è stato presentato il Piano attuativo di interesse pubblico (Paip) per la realizzazione del nuovo Polo della Moda di via Filangeri.
“Il fatto che questa azienda abbia deciso di concentrare qui il proprio sviluppo è segno che il nostro territorio gode di ottima salute, tra l’altro in un’area per cui sarebbe stato difficile trovare delle soluzioni alternative” ha detto il sindaco, Marco Massari, prima di cedere la parola all’assessore alla rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile, Marco Pasini.
Il piano “segue le linee guida del Pug (Piano urbanistico generale, ndr) nell’ottica di ridurre il consumo di suolo – ha aggiunto Pasini –. L’amministrazione ha riconosciuto nella proposta di Max Mara l’interesse pubblico del recupero di un’area dismessa. Il prossimo 18 settembre finirà la raccolta di osservazioni e pareri sul piano per le Fiere”.
Il progetto
Il corpus principale del Polo vedrà sorgere il quartier generale della Dedimax srl, una delle due società in cui Max Mara ha razionalizzato la sua struttura industriale. Qui saranno il centro direzionale, uffici, spazi per la progettazione e per gli show room, oltre a due magazzini e 26mila metri quadri di area verde, per un totale di 800 dipendenti e un investimento che da una prima stima ammonta a 100 milioni di euro.
Altre risorse, circa 1,7 milioni e sempre di natura privata, saranno dedicate a opere di riqualificazione fuori comparto. Vale a dire il rinnovamento di via Majorana e via Raffaello e dell’illuminazione lungo via Filangeri, la realizzazione di una rotatoria su via Moro e un collegamento ciclopedonale con il quartier generale di Max Mara.
“Il polo di Mancasale è da sempre strategico sia per la sua localizzazione che per i suoi profili funzionali e infrastrutturali – ha spiegato Piergiorgio Vitillo, architetto e docente al Politecnico di Milano –. Questo intervento permetterà ai mezzi pesanti di muoversi in modo decentrato rispetto alla città sfruttando la vicinanza con l’autostrada”.
Dalla volontà di consacrare il 20% della metratura disponibile al verde, fino alle scelte architettoniche e strutturali “la qualità di questo progetto sarà determinata dal concetto di riuso – ha aggiunto infine – e dalla capacità del Polo di essere versatile rispetto alle nuove esigenze sociali e modalità di lavoro”.