Pieracci conquista la scena di Spoleto

Il giovane cantante nella prima mondiale della ’Porta divisoria’ di Carpi, da libretto di Strehler "Sono un basso ’profondo’"

Migration

di Lara Maria Ferrari

Chiamateli pigmalioni o talent scout, sta di fatto che nella vita del giovane cantante lirico Giacomo Pieracci (nato a Correggio 27 anni fa) l’incontro con un’insegnante di canto dall’occhio lungo ha contato parecchio. Tanto da portarlo a calcare un palcoscenico importante come quello di Spoleto dove, in prima mondiale assoluta, Giacomo ha vestito, con un’ottima prova, i panni del padre di Gregorio in ‘La porta divisoria’ di Fiorenzo Carpi. L’opera è tratta dal libretto di Giorgio Strehler e all’epoca della sua composizione, a metà anni ’50, non andò in scena poiché incompiuta del quinto dei cinque quadri in cui il soggetto - ispirato a La metamorfosi di Kafka - è tagliato.

Il Teatro Lirico Sperimentale ha commissionato la composizione del quadro finale a Alessandro Solbiati, la direzione musicale è affidata a Marco Angius e la regia a Giorgio Bongiovanni. Alla vigilia di questo appuntamento, destinato a far decollare la carriera di Pieracci, secondo reggiano a vincere il concorso indetto dal Teatro Lirico Sperimentale dopo Sonia Ganassi, che lo vinse negli anni Novanta, il giovane basso ‘profondo’, come si definisce lui, svela il nome della professoressa a cui deve molto: "Marina Comparato mi ha spinto a iscrivermi al concorso di Spoleto. Io non lo avrei mai fatto, non sono una persona competitiva – svela candidamente Pieracci –. Anche lei, mia docente di canto con cui mi sono laureato quest’anno all’Istituto Peri, ha vinto il concorso e sa cosa significa".

Giacomo Pieracci è rimasto a Spoleto dall’aprile di quest’anno, dopo essersi diplomato al biennio e quindi al triennio di Alta Formazione del Peri, dove ha studiato oboe e canto lirico. Fino a una decisione, molto sofferta, che però lo sta portando al raggiungimento di grandi soddisfazioni. "Abbandonare l’oboe è stato doloroso, ma mi ha permesso di capire che il mio futuro è nel canto. Nel maggio 2021 ho vinto il concorso Comunità Europea 2021 per giovani cantanti lirici del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, debuttando sui palcoscenici dei teatri umbri, poi a novembre è arrivato il diploma in direzione d’orchestra col M.o Marco Boni all’Accademia Pianistica di Imola".

Pieracci, allievo del Peri, al quale deve molto per la sua preparazione, ha collaborato con direttori del calibro di Riccardo Muti, Daniele Gatti, Filippo Maria Bressan, Marco Angius, e apprezza moltissimo l’opera contemporanea, da Benjamin Britten a Gino Negri. "Sono molto lieto di poter approfondire, qui a Spoleto, questo tipo di repertorio, oltre al teatro di tradizione. Anche perché ho già toccato una volta il cielo con un dito interpretando il ruolo del Commendatore nel Don Giovanni. L’Opera con la O maiuscola".