GIUSEPPE MAROTTA
Cronaca

Pierluigi Pardo incanta Rubiera: racconti di calcio e aneddoti con Alessandro Iori

Pierluigi Pardo, noto telecronista, ha intrattenuto il pubblico di Rubiera con storie di calcio e aneddoti, tra risate e riflessioni.

Il giornalista Pierluigi Pardo ospite della rassegna ’Rubiera centro sportivo’

Il giornalista Pierluigi Pardo ospite della rassegna ’Rubiera centro sportivo’

Per una sera d’estate il parco Don Giuseppe Andreoli di Rubiera è diventato un salotto del calcio, e non solo: mattatore di domenica sera Pierluigi Pardo, tra i più noti telecronisti sportivi d’Italia (oggi a Dazn). Nel dialogo per la rassegna ‘Rubiera centro sportivo’ col giornalista e telecronista rubierese Alessandro Iori, Pardo ha regalato oltre due ore di racconti e aneddoti ai presenti. Esaurito in ogni ordine di posto il parco Don Giuseppe Andreoli, perfetto per una serata estiva di questo tenore.

"Non fare questo lavoro…", ha risposto Pardo ad un ragazzino che gli aveva chiesto come diventare un telecronista. "Io volevo fare il gommista…", ha continuato sempre scherzando. Molto alla mano, super disponibile sia sul palco sia dopo per foto, autografi, e numerose richieste di video saluti.

E non sono mancati riferimenti alla Reggiana. "Questa è una piazza storica, e auspico che possa tornare in Serie A. Lo stesso anche per il Modena… ah, forse non dovevo dirlo? Portate pazienza, io ho buoni rapporti con tutte…". E giù altre risate. Si fa più serio quando analizza l’ultima stagione granata. "Ha avuto un duro momento vicino Pasquetta, poi ha avuto la capacità di togliere le castagne dal fuoco prima di altre. La B è difficilissima, i valori tecnici sono difficili da misurare".

Si torna a ridere quando gli si chiede di scegliere tra cappelletti e tortellini. "Mi volete fare il trabocchetto… ma spiegatemi, cambia qualcosa? Nel dubbio vi dico che dovrei provarli tutti e due…". Si spazia su tutto: Serie A, Champions League, trucchi del mestiere, e nel mentre riceve in regalo anche la maglia della Rubierese.

Uno dei temi è il reggiano Carlo Ancelotti, nuovo tecnico del Brasile. "Una persona che stimo. Lui conserva il tratto emiliano; questo suo essere ‘contadino’, nel senso più alto del termine, è emerso in vari momenti della sua carriera: dà il giusto peso alle cose. I giocatori si butterebbero nel fuoco per lui, è un maestro, oltre ad essere un enorme allenatore dal punto di vista tattico, sempre bene ricordarlo".

Infine un aneddoto. "Ricordo una cena con lui e altri colleghi come Alessandro Alciato qui vicino, dalle parti di casa sua. Ci raccontò di come rovesciò il triangolo di centrocampo quando guidava il Milan contro il Manchester United. Ora il Brasile: cosa c’è di più affascinante?".

Spazio a domande dalla platea, con un ragazzino che gli chiede i motivi delle difficoltà della Nazionale. "Perché tu sei qui a perdere tempo con me e non ti stai allenando", e ancora sorrisi generali. Anzi: "qualità", come direbbe.