Saman, poche ore e sarà liberata dalla sua tomba. Fascicolo a carico di ignoti

Dopo i resti trovati nel casolare, la procura sta cercando di capire se ci fosse qualcun altro la notte del 30 aprile quando venne ammazzata

Novellara (Reggio Emilia), 27 novembre 2022 - Poche ore e Saman Abbas riemergerà dalla tomba di terra e detriti che i suoi assassini le avevano destinato. Dopo aver rimosso le macerie e la vegetazione selvaggia che attorniava il punto dove la diciottenne pachistana era stata seppellita, tra oggi e domani si dovrebbe riuscire ad estrarre intatto il suo corpo. La profondità della sepoltura (due metri circa) e la delicatezza di quel cadavere, rimasto per quasi 18 mesi sotterrato, hanno richiesto persino la costruzione di un escavatore speciale, che con una lastra molto ampia di fatto solleverà Saman e ciò che le sta attorno, facendo attenzione a non rovinare in alcun modo il corpo. Difficile sapere cosa potrà restituire il cadavere della ragazza, dopo così tanto tempo passato alle intemperie.

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Saman Abbas
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Ma la Corte d’Assise ha nominato alcuni tra i migliori periti d’Italia per analizzarlo e capire se vi siano ancora tracce utili alla ricostruzione di quella terribile notte. Stiamo parlando delle ore che separano il 31 aprile 2021 dall’1 maggio, quando la ragazza è stata ripresa dalle telecamere dell’azienda Bartoli mentre si avviava nei campi, proprio in direzione del casolare, assieme al padre Shabbar, per non far più ritorno.

Dall’analisi di quel casolare avvenuta sabato scorso, quando effettivamente è stata riscontrata la presenza di parti del corpo di Saman, arriva l’ennesima svolta di questa delicata indagine. Un nuovo fascicolo infatti è stato aperto, allo stato a carico di ignoti. Durante gli scavi sono stati trovati alcuni oggetti che saranno analizzati dal Ris: un mozzicone di sigaretta, pezzi di tessuto e due bottiglie. Questi potrebbero essere più recenti del momento della sepoltura. O comunque non è detto che appartengano necessariamente soltanto a uno (o tutti) i cinque indagati attuali: il padre, la madre, lo zio e due cugini. Potrebbe esserci stato qualcun altro insomma quella notte dentro al casolare. Qualcuno che a questo punto avrebbe contribuito, se non altro, alla soppressione del cadavere di Saman.

Saman sarà liberata dalla sua tomba
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A far scoprire dove si trovasse il corpo, lo ricordiamo, è stato lo zio della ragazza, Danish Hasnain, attualmente ristretto in carcere a Reggio. L’uomo è crollato venerdì scorso, quando ha deciso di svuotare il sacco con gli investigatori e spiegare loro dove avrebbero trovato il cadavere della nipote. L’indicazione è arrivata, guarda caso, a 48 ore dall’arresto in Pakistan del padre di Saman, Shabbar Abbas, considerato da tutti come il capo clan degli Abbas. Crollata la colonna portante del patto di omertà siglato tra gli indagati, può essere che il fratello si sia fatto avanti per aiutare gli investigatori e ottenere qualcosa in cambio. Ma a suo carico ci sono pesanti indizi: proprio lui è stato indicato dal fratellino di Saman come l’esecutore materiale del delitto, concordato con madre e padre della ragazza. Ci sono diverse intercettazioni, in particolare una in cui Danish parlando con la compagna dice "Abbiamo fatto un lavoro fatto bene". Ci sono poi le riprese fatte dalle telecamere dell’azienda Bartoli, dove proprio Hasnain viene ripreso con in mano una pala mentre si dirige assieme ai due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq verso i campi. Secondo gli investigatori quella sera (24 ore prima che Saman sparisse per sempre) i tre indagati sono andati a preparare la buca dove seppellirla.

A carico di Danish però c’è anche altro. Ci sono, infatti, le analisi dei Ris sugli indumenti trovati in casa sua durante una perquisizione avvenuta poche ore dopo l’avvio delle indagini. Sul retro del giubbino, in corrispondenza della spalla sinistra, è stato rilevato un alone biancastro, che è stato sottoposto all’amilasi test, specifico per la ricerca di saliva: ha fornito "esito debolmente positivo" rispetto a Saman. Una relazione del Ris, datata marzo 2022, specifica: "Su uno dei 26 prelievi effettuati sul giubbotto, in particolare su quello fatto posteriormente, nell’area compresa tra le spalle fino all’altezza ascellare, il profilo dell’indagato (Danish Hasnain, ndr) è componente nettamente maggioritaria di un profilo complesso nel quale si discriminano i contributi allelici, pur con effetti stocastici, di Ikram Ijaz e di Saman Abbas, quali componenti minoritarie".