
La riunione del centrosinistra, durata diverse ore, si conclude con un appello al confronto "Non è compito dell’amministrazione entrare in vertenze sindacali. Altro summit in autunno".
di Giulia Beneventi"Preoccupazione per la decisione dei vertici di Max Mara di non procedere nell’attuazione del Polo della Moda; sarebbe una perdita rilevante per la comunità reggiana". E mano tesa ai Maramotti: "Non è compito dell’amministrazione comunale entrare in vertenze sindacali che sono una dinamica prettamente delle parti". Sono due estratti della tiepida nota inviata ieri dalla coalizione di centrosinistra reggiana, partorita al termine di un incontro durato ore in municipio. Un documento dai toni puliti a sostegno del Comune e del sindaco Massari, che tra le righe emana alcuni stridii. Non ultima l’annunciata convocazione di un nuovo incontro il prossimo autunno "per approfondire lo stato di attuazione del programma di mandato". Come dire, meglio aggiungere qualche occhio in più all’operato amministrativo.
Partito Democratico, Azione, Lista Massari, Europa Verde, Possibile, REC, Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle, +Europa, Psi e Italia Viva si sono incontrati per fare il punto sullo scontro tra l’amministrazione e la famiglia Maramotti. La multinazionale della moda ha ritirato il suo progetto da 110 milioni e circa 900 posti di lavoro, che avrebbe anche riqualificato con importanti opere accessorie le ex Fiere di via Filangeri, dopo che verso la fine di maggio 52 lavoratrici della Manifattura San Maurizio, azienda parte del gruppo, hanno scioperato denunciando soprusi e vessazioni sul posto di lavoro e sono state ricevute dal sindaco.
Lo scopo del summit era quello di trovare una linea comunicativa comune affinché l’investimento del colosso della moda non finisca in fumo, a prescindere dalle diverse posizioni di ognuno su quanto accaduto finora. "Il sindaco, la giunta e tutta l’amministrazione comunale – sottolinea la nota – hanno profuso uno sforzo importante per rendere possibile l’attuazione del progetto, fino al voto unanime del consiglio comunale di poche settimane fa". La coalizione auspica "la ripresa del dialogo per rimuovere le cause e le incomprensioni che hanno determinato la decisioni di non procedere nell’attuazione del Polo della Moda".
Fin qui il comun denominatore è chiaro: uniti si vince. Al netto della facoltà istituzionale di poter e dover "ascoltare tutti e operare per una prospettiva di sviluppo sostenibile", meglio evitare però altri scivoloni diplomatici. "Il messaggio è stato recepito – commenta il segretario provinciale di Azione, Claudio Guidetti –. Il documento è una sintesi di varie posizioni non tutte identiche ma che, in fondo, condividono la preoccupazione verso la tutela delle imprese che creano lavoro. Abbiamo un’eccellenza nota a livello internazionale che conserva qui la sua sede legale: questo è quello che conta. Il confronto sindacale spetta alle parti".
Il sindaco Massari, si diceva, ha incontrato sia le lavoratrici in protesta sia, pochi giorni fa, un altro gruppo di dipendenti che, pur nel rispetto dello sciopero, non ne risconoscono le ragioni. Uno pari palla al centro, si potrebbe dire, ma la partita continua con le dovute attenzioni. E agli incontri di coalizione come ’appuntamento fisso’ si aggiunge l’imminente ingresso di Gianluca Cantergiani, ex capogruppo dem e segretario cittadino uscente, nel gabinetto del sindaco al fianco del capo ufficio Marco Pedroni.
Quanto alla linea comunicativa unitaria, va detto che il capitolo aperto ieri mattina in municipio potrebbe rimanere incline ad altre revisioni. Secondo le indiscrezioni, proprio le firme che si leggono in coda al documento (+Europa, Psi e Italia Viva) sono quelle intenzionate a mantenere una certa distanza dalla posizione della coalizione di centrosinistra. Un punto di vista espresso anche durante il summit, anche se a colpi di emendamenti pare che una quadra si sia trovata. Uniti si vince, sì... Se il collante regge, però.