Guastalla, il ponte sul Po fa paura. Cemento scrostato e limite dei 40 km/h

Il ministro Toninelli scrisse: "Ci siamo già attivati"

Una delle parti dove si notano i cedimenti del cemento (Lecci)

Una delle parti dove si notano i cedimenti del cemento (Lecci)

Guastalla (reggio Emilia), 17 agosto 2018 - Con lo sguardo e il pensiero a quanto accaduto al ponte Morandi di Genova, sono numerosi i reggiani (e i mantovani) che si chiedono: «E il ponte sul Po tra Guastalla e Dosolo?». E’ noto che questo passaggio sul fiume, che risale alla fine degli anni Sessanta quindi coevo a quello genovese, necessita di un’urgente opera di manutenzione per cancellare i segni del tempo e i cedimenti strutturali che si notano in vari punti del ponte: non solo nel punto di contatto con l’acqua, nel letto del Po, ma anche negli spazi di golena.

Più volte la Provincia di Reggio e la Regione Emilia-Romagna, negli ultimi mesi, hanno annunciato l’intervento di manutenzione: prima a gennaio, per poi ribadire gli stessi concetti a maggio, segnalando la disponibilità di quasi 3,8 milioni di euro per intervenire sulle strutture in cemento armato, sui giunti, sulle strutture d’appoggio del ponte. Ma dei lavori neppure l’ombra. Poi, a fine giugno, un nuovo annuncio, stavolta dal governo, con il ministro alle Infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli che, a meno di un mese dal suo insediamento, conferma lo sblocco delle risorse finanziarie. In quegli stessi giorni una pendolare di Guastalla, che percorre quel ponte ogni giorno per recarsi al lavoro, scrive al ministro un messaggio che sollecita la manutenzione, allegando la fotografia dell’articolo del Carlino pubblicato poche settimane prima sulla situazione strutturale del manufatto.

Il ministro risponde: «Grazie per la segnalazione. Ho già attivato i miei del Ministero…». Ma, ad oggi, di cantieri non c’è traccia. Mentre i lavori sembrano alquanto urgenti. Come dimostra anche il provvedimento precauzionale adottato nei mesi scorsi, con il limite massimo di velocità ai 40 km/h (che in pochi rispettano lungo quel rettilineo) per limitare le vibrazioni e le sollecitazioni alle strutture del ponte.

Chi transita sotto il ponte non può non notare crepe e cedimenti: «Ci vorrebbe un intervento urgente. Ma cosa aspettano le autorità? Che ci sia un crollo come a Genova?», commentano i pochi passanti che passano in bici in quell’area di golena chiusa al traffico. Ci sono frammenti sul terreno, che hanno ceduto nel tempo. Numerose sono pure le infiltrazioni d’acqua, che non fanno certo bene a una simile struttura, su cui transitano migliaia di veicoli, compresi i mezzi pesanti. Il ponte risulta inoltre basilare per i collegamenti tra Emilia e Lombardia, soprattutto dopo la chiusura del ponte tra Colorno e Casalmaggiore (avvenuta quasi un anno fa per carenze strutturali) e con il traffico deviato in particolare sul ponte fra Boretto e Viadana che, almeno quello, per fortuna è stato sottoposto a un intervento di manutenzione tra il 2016 e l’anno scorso.

Sul progetto di rifacimento del ponte di Guastalla ieri si è espressa di nuovo la Provincia, questa volta fornendo qualche dettaglio in più sulla tempistica: «Tali risorse (i 3,8 milioni; ndr), richieste e programmate insieme alla Provincia di Mantova, permetteranno un importante intervento di manutenzione straordinaria a partire dal ripristino del cemento armato. La Provincia di Reggio Emilia si è fatta carico di progettare l’opera e fungere da stazione appaltante e prevediamo di affidare i lavori di progettazione entro settembre per poter aggiudicare le opere la prossima primavera, nei tempi previsti dal decreto di assegnazione delle risorse». Ci vorrà ancora un anno, insomma, per vedere un cantiere su quel ponte. Un anno di traffico rallentato a 40 chilometri orari per non stuzzicare troppo il gigante di cemento.

LEGGI ANCHE I soccorsi emiliani impegnati a Genova