Reggio Emilia, 300 posti letto in meno negli ospedali

Tagli alla sanità: dal 2000 diminuita l’offerta nei reparti dei nosocomi in provincia

Sono trecento i posti letto tagliati negli ospedali (Foto d'archivio)

Sono trecento i posti letto tagliati negli ospedali (Foto d'archivio)

Reggio Emilia, 27 gennaio 2019 - Trecento posti letto spariti in 18 anni. Sono i tagli apportati alla sanità reggiana, sommando sia l’arcispedale in città sia i nosocomi della provincia. A fare i conti nei reparti dell’Ausl è Forza Italia, coi dati snocciolati grazie a un accesso agli atti del deputato azzurro Galeazzo Bignami. Il trend è simile anche nelle altre città emiliane. A Bologna per esempio i posti letto tagliati risultano essere 600, dunque in proporzione, la linea è costante anche a Reggio, per popolazione la metà del capoluogo felsineo. Solo al Santa Maria Nuova, dal 2000 al 2018, lenzuola e cuscini sono diminuiti di 172 unità, passando da 837 a 665. Il resoconto totale fornito dal parlamentare di centrodestra reciterebbe 887 posti nel 2000 e 676 nel 2018, con un saldo negativo di 211.

Ma diciotto anni fa c’erano alcuni reparti che oggi non esistono più e viceversa, a causa anche di accorpamenti organizzativi, perciò non è possibile stilare un raffronto fedele in termini numerici e per dovere di cronaca li abbiamo esclusi dal computo totale. Il calo più evidente si è verificato nel reparto di medicina generale dove da 188 si è scesi a 140. L’altra forbice più ampia ha agito in chirurgia generale dove da 70 si è arrivati a 30. Più che dimezzata l’urologia da 36 a 14 così come l’oculistica da 18 a 8. Mentre le altre stagliuzzate sono meno sensibili. Si va dai 34 di neurologia rispetto ai 42 di tre lustri fa, da 35 a 28 in pneumologia e da 52 a 45 in ortopedia e traumatologia. Gli altri reparti restano più o meno in linea e sono scesi di poco. Ma ci sono anche quelli che sono aumentati: cardiologia di uno, così come la chirurgia vascolare e la neurochirurgia o di due come in diabetologia.

In provincia il taglio è meno netto. Anzi, c’è anche chi ha guadagnato ben 69 posti come l’ospedale San Sebastiano di Correggio, ampliato negli ultimi anni, passando da 89 a 158 posti letto dal 2000 al 2018 guadagnandone 30 solamente nel reparto di lungodegenza diventando specializzato in particolare nella riabilitazione. Chi perde di più è Guastalla che cala da 264 a 187 con 77 posti in meno: ad incidere in particolare è chirurgia generale da 57 a 28. Poi troviamo il Magati di Scandiano che da 157 passa a 101 con un totale di meno 56 letti e una chirurgia generale dimezzata. Infine il Sant’Anna di Castelnovo Monti da 146 a 95 (-51) e in ultimo il Franchini di Montecchio da 149 a 119 (-30). Le riduzioni maggiori riguardano cardiologia e ostetricia&ginecologia: quest’ultimo coincide anche con la chiusura dei punti nascite (in Appennino i posti sono scesi da 14 a 6, ma potrebbero ridursi maggiormente). Il saldo complessivo degli ospedali Ausl della sola provincia reggiana ammonta a -145 posti letto: 805 erano all’inizio del nuovo millennio, 660 sono oggi. Se includiamo il capoluogo si arriva a 317 posti in meno.