"Potrei far intervenire la magistratura"

Paola Soragni, dopo le accuse di discriminazione in Consiglio Comunale non molla: "Ho paura di questo vaccino, credo sia umano"

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di Daniele Petrone

"Ho semplicemente paura di questo vaccino. Penso sia umano. E siccome non è obbligatorio, non vedo perché debba essere discriminata. Sto valutando se interessare la magistratura sulla vicenda...". Preannuncia battaglia Paola Soragni, 50 anni, avvocato prima ancora che consigliera comunale del MoVimento 5Stelle a Reggio. Lunedì in Sala del Tricolore ha denunciato il fatto che da venerdì – data in cui entrerà in vigore l’obbligo del Green Pass per tutti i lavoratori e quindi anche per seguire in presenza le sedute consiliari – non potrà più esercitare la funzione di rappresentanza per la quale è stata eletta, essendole stata negata la possibilità di esercitare il suo mandato in videoconferenza.

Soragni, la possiamo definire ‘No-Vax’?

"Assolutamente no. Ho sempre fatto tutte le vaccinazioni, ma di questa ho il terrore. Così come mi spaventa il Covid. La mia non è una scelta facile. Ho varie problematiche di salute e non mi fido".

Di chi o cosa esattamente?

"Non sono uno scienziato, ma il mio pensiero è che ci sia stato poco tempo per sperimentarlo. Ad oggi non ho intenzione di vaccinarmi, in futuro vedremo. Voglio capire bene gli effetti. Inoltre, la mia storia professionale ha avuto strascichi di diffidenza, avendo seguito diverse vicende di trasfusioni con sangue infetto".

La definiamo allora ‘No Green Pass’?

"In parte sì. Sono contraria all’obbligatorietà del Green Pass. Anche se come concetto l’etichetta ‘No Green Pass’ è limitativa. E non vorrei essere accostata ai facinorosi, sono favorevole alle proteste e alle manifestazioni, ma senza violenza alcuna altrimenti si passa dalla parte del torto".

Il suo M5s comunque fa parte del Governo che ha introdotto il Green Pass...

"Non mi ritrovo più nei 5Stelle che stanno al Governo, ma continuo a portare avanti quei valori del MoVimento per i quali sono stata eletta. Poi, a tempo debito, farò le mie scelte...".

Dunque resta in Consiglio nonostante dalla prossima seduta di lunedì non potrà partecipare?

"Assolutamente sì. Anche se ribadisco di non capire come mai non possa seguire le sedute in videoconferenza, mentre il consigliere del Pd, Paolo Genta potrà farlo dato che si dovrà operare. È una discriminazione".

Dovrebbe fare i tamponi.

"Non sono piacevoli, non li faccio".

In tribunale potrà andare?

"Sì, il diritto alla difesa è incalpestabile e secondo legge al momento per noi avvocati non è obbligatorio, al contrario dei magistrati, altra cosa che non capisco. Sa cosa mi fa più paura?".

Prego.

"Il clima di forti imposizioni. Ho tanti clienti lavoratori che vengono da me a protestare perché hanno problemi di salute, ma non gli viene fatta un’esenzione che viene applicata dallo stesso medico vaccinatore. Ma anche qui non ci vedo chiaro. Ci sono persone che hanno già avuto trombosi o problemi cardiocircolatori, a cui non viene data. E poi ci sono lavoratori che sono stati praticamente costretti a vaccinarsi per campare. Ma chi mi dice che un collega di lavoro, seppur vaccinato, non sia positivo rispetto magari a un non vaccinato con tampone negativo? C’è chi non lo fa per motivi ideologici, ma per paura. Ecco, io mi batterò in Consiglio anche a difesa di queste persone. E per il mio caso, sto valutando se fare un esposto alla magistratura...".