Presi i baby rapinatori dei centri massaggi cinesi

Denunciati tre minorenni accusati di quattro colpi fra Reggio e Modena. Uno di loro si fingeva cliente, poi aggredivano e derubavano le titolari

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Prendevano di mira le massaggiatrici cinesi con un piano collaudato. Uno di loro andava nei centri come cliente, poi usciva e lasciava la porta aperta per consentire agli altri due complici di entrare. Poi, tutti insieme la aggredivano, la minacciavano (a volte anche con un coltello) e la derubavano. Ma non hanno fatto i conti con le telecamere che li ha incastrati. Così, la polizia ha identificato tre ragazzi minorenni, presunti autori di quattro rapine consumate fra Reggio e Modena, tutte ai danni di massaggiatrici cinesi.

Il trio è stato denunciato alla Procura del Tribunale dei Minori di Bologna. L’episodio chiave risale al 31 maggio scorso, quando una massaggiatrice cinese di Reggio chiama il 113, dicendo di essere stata rapinata da due aggressori, dopo che un cliente fosse appena uscito. "Mi hanno afferrata per il collo e minacciando, mi hanno intimato di consegnargli una borsa contenente effetti personali, due I-Phone, una collana d’oro giallo e denaro contante", la testimonianza della donna.

La squadra mobile della questura ha avviato le indagini e grazie alle immagini della videosorveglianza è riuscita a individuare i presunti responsabili. Gli agenti hanno dato corso ad una perquisizione domiciliare nelle abitazioni dei tre indagati dove sono stati trovati i vestiti indossati durante la rapina. Uno dei tre poi, messo spalle al muro, ha confessato.

Le indagini però non si sono fermate qui. E da ulteriori riscontri, gli inquirenti hanno raccolti indizi in merito ad altre tre rapine compiute in precedenza a Modena. Due di queste in rapida successione, il 6 maggio scorso. L’escamotage è quello consolidato: uno si finge cliente e apre la strada agli altri due. I quali hanno spinto e preso a pugni la titolare, intimidendola: "Dacci i soldi, dove sono?". Per poi impossessarsi del denaro custodito all’interno della scrivania e strappandole dal collo una collanina d’oro.

I tre poi – stando alle ricostruzioni degli investigatori – sono usciti e sono andati in un altro centro. Qui hanno fatto irruzione prendendo a calci la porta d’ingresso dell’esercizio, sfondadola. Hanno fatto cadere a terra la titolare e le hanno strappato di dosso la collana per poi rubare tutto l’incasso nel registratore. Infine, il 28 maggio avrebbero messo a segno un altro colpo, sempre a Modena. Stavolta ancora più efferato, immobilizzando la titolare e puntandole alla gola un coltello, rapinandola di un prezioso collier e arraffando tutti i soldi dalla cassa.

La squadra mobile diretta da Guglielmo Battisti sta cercando di capire, anche assieme ai colleghi d’oltre Secchia, se vi possano essere state altre analoghe rapine, dato che è stata riscontrata una serialità della baby gang.

Quattro episodi che evidenziano ancora una volta come negli ultimi mesi il fenomeno di delinquenza giovanile stia dilagando su tutta la via Emilia. Ma la Questura ci tiene a "rassicurare eventuali ulteriori parti offese che possano aver subito reati di questo tipo, anche al fine di convincerle a denunciare", perché proprio durante le indagini è emersa "una ritrosia a sporgere denuncia".

Daniele Petrone