FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Presidio socio-sanitario in stazione. Si parte a luglio, durerà nove mesi: "Più vicini agli adulti emarginati"

La delibera di giunta sul servizio rivolto ai consumatori di crak, la cui sede sarà aperta in via Paradisi "Questo tipo di assistenza richiede un approccio tempestivo e prossimità ai luoghi di vita degli assuntori".

Il presidio sarà dove in precedenza era il servizio tossicodipendenze dell’azienda sanitaria (Serdp)

Il presidio sarà dove in precedenza era il servizio tossicodipendenze dell’azienda sanitaria (Serdp)

Partirà a luglio e sarà attivo per nove mesi (fino ad aprile del 2026) il servizio diurno di “accoglienza ad alta accessibilità specifico”, rivolto ai consumatori di crack che gravitano nell’area della stazione storica di Reggio Emilia. L’intervento, promosso da Comune e Ausl, prevede una sede fisica in via Paradisi nei locali che in precedenza ospitavano un presidio del servizio tossicodipendenze dell’azienda sanitaria (Serdp) per persone già in carico ai servizi sanitari, e sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato dalle 9.30 alle 13.30.

È tutto nero su bianco in una delibera del 22 maggio della giunta che spiega come la cornice dell’operazione sia quella di “Stazione in”, il patto siglato ad aprile dell’anno scorso - ora in fase di rinnovo - tra amministrazione, Ausl, privato sociale e l’associazionismo che opera nel quartiere. "L’area della stazione storica di questa città vede una concentrazione di persone marginalizzate, alcune delle quali consumatrici di sostanze psicotrope", si legge nell’atto. Tra le più diffuse vi è il crack, che richiede agli operatori una particolare attenzione e metodologie di lavoro specifiche. Il testo fa poi presente che "ad oggi non esistono sul territorio servizi ad alta accessibilità dedicati a questa particolare tipologia di consumatori, che richiede un approccio tempestivo e di prossimità ai luoghi di vita dell’assuntore".

Il nuovo servizio si inserirà dunque "nella filiera dei servizi rivolti alla grave emarginazione adulta e dei servizi sanitari specialistici di secondo livello, integrando anche il contributo delle associazioni presenti nel quartiere, al fine di permettere un aggancio laddove le persone sostano in modo pressoché permanente e rendere più sicura e inclusiva in particolare l’area di via Turri e via Paradisi". Per l’attuazione l’amministrazione destina al momento una somma pari a poco più di 41.000 euro corrispondenti ad una percentuale della spesa complessiva dell’intervento che sarà a carico, per la restante parte, di altri soggetti giuridici tra cui l’Ausl. Il Comune ribadisce infine che “il suddetto servizio si inserisce nella più vasta programmazione delle azioni rivolte al quartiere stazione con l’intento di trasformarlo in un luogo più sicuro, inclusivo e vivibile".